Si avvicina il cambio orario e tornano in auge problemi cronici dei quali diamo conto ogni anno.
"Troppi treni AV sulla Direttissima a scapito dei regionali". Queste le parole dell'assessore ai trasporti della Regione Toscana Vincenzo Ceccarelli, che ha scritto al ministro dei trasporti Paola De Micheli chiedendole un incontro a breve, insieme ai rappresentanti dei comitati pendolari e alle associazioni dei consumatori.
Il motivo del "contendere" è come sempre l'evoluzione del servizio ferroviario lungo la Direttissima, con particolare riferimento al "proliferare senza soluzione di continuità di servizi Alta Velocità".
"Nonostante i nostri ripetuti appelli all'Autorità di Regolazione (Art) e ai gestori dell'infrastruttura e anche al Ministero - scrive l'assessore - ad ogni cambio di orario vengono aggiunti nuovi servizi AV, che hanno un impatto molto pesante sul sistema dei trasporti regionali, in particolare incidendo negativamente sulla regolarità del servizio".
L'assessore nella sua lettera ricorda "l'impegno della Regione che, in questi anni, ha investito risorse in quella che ha definito "la cura del ferro", con l'obiettivo di incentivare la mobilità pubblica su rotaia a scapito del mezzo privato. Ma tutto questo può avvenire - osserva Ceccarelli - riuscendo, innanzitutto, a garantire un servizio di qualità a chi si sposta ogni giorno per lavoro e per studio.
Purtroppo la situazione che si è venuta a creare non è per noi più accettabile e genera malumori e proteste, del tutto legittimi, da parte dei comitati di pendolari della linea direttissima e non solo. Noi stiamo continuando a fare la nostra parte con il massimo impegno. Grazie al nuovo contratto di servizio che stiamo chiudendo con Trenitalia, sarà possibile rinnovare l'intero parco treni regionale, favor endo un ulteriore passo in avanti nella qualificazione del servizio".
Quindi la richiesta di un incontro per individuare le risposte concrete per dare una soluzione a questi problemi, in attesa che vengano realizzati gli interventi infrastrutturali che dovrebbero quantomeno alleviare il problema, come il passante ferroviario di Firenze e il raddoppio della Direttissima fra Firenze e il Valdarno.