Dallo scorso ottobre è disponibile in tutte le librerie d’Italia e nei circuiti online il libro "Un gioiello sui binari. Storia della ferrovia Pedemontana Sacile-Gemona tra emigrazione e promozione turistica” di Romano Vecchiet, storico e grande appassionato di ferrovie e Sara Palluello, giovane e rampante giornalista friulana.
Il libro, presentato in anteprima nazionale al festival di Pordenonelegge, è stato pubblicato da Gaspari Editore con il patrocinio della Fondazione FS Italiane e dalla Fondazione Friuli.
L'opera rappresenta la ciliegina sulla torta di un lungo racconto, avvincente e curato nei dettagli, che ripercorre la storia a lieto della ferrovia Pedemontana del Friuli.
Inaugurata il 28 ottobre 1930 e chiusa il 6 luglio 2012, la ferrovia Sacile-Gemona sembrava destinata a morte certa, come tanti altri “rami secchi” dei tracciati ferroviari italiani. Invece, grazie a una mobilitazione unica nel suo genere, la popolazione, i pendolari, i sindaci, le associazioni e i comitati si sono uniti per difendere la loro ferrovia, e così la Pedemontana è tornata a vivere.
Il libro, realizzato con una spasmodica ricerca di notizie e fonti da parte degli autori, racconta con dovizia di particolari, episodi e storie, molte inedite, della prima vita e della resurrezione di questa ferrata, i cui binari per decenni hanno trasportato lavoratori, studenti, militari, emigranti (che andavano all’estero in cerca di fortuna) e i volontari soccorritori delle genti terremotate nel sisma del 1976.
Proprio lo spirito e la tenacia di quel Friuli orgoglioso, modello della ricostruzione, che ha saputo rialzarsi da un‘immane tragedia è incarnato nella determinazione del territorio per difendere la sua ferrovia. La “battaglia” per salvare ad ogni costo quei 74 km+114 metri che uniscono Sacile a Gemona (una delle più belle ferrovie italiane per i paesaggi, il fascino delle stazioni, dei ponti, dei viadotti, delle trincee, dei rilevati e delle gallerie) è durata oltre 5 anni e mezzo; anni che sono sembrati interminabili.
Il libro di Vecchiet e Palluello non parla però solo di ferrovia, ma fotografa in maniera egregia uno spaccato di quasi 90 anni della società friulana e la tenacia di queste popolazioni, caratteristica che ha permesso si superare gli eventi travagliati che hanno segnato i luoghi.
Con l'estate del 2012 la vita di questa strada ferrata sembrò definitivamente arrestarsi: una piccola frana ne compromise l'esercizio e il traffico venne sospeso. La speranza non morì mai e poi, quando qualcuno bussò alla porta di Fondazione FS, questa aprì e credette in questo importante progetto di territorio sostenuto dai sindaci e dalla Regione, che seppero sfruttare al meglio l’occasione tanto che oggi la Pedemontana è l’unica linea in Italia ad essere utilizzata sia per il servizio passeggeri che per quello turistico.
Oggi la Sacile-Gemona è diventata da ferrovia dell’emigrazione a ferrovia delle emozioni. Grazie a un fitto programma di treni storici porta pendolari, studenti e lavoratori ma soprattutto turisti a scoprire le bellezze di un territorio ricco di storia, arte e natura incontaminata.
Il libro, curato dal presidente dell'Associazione Museo Stazione di Trieste Campo Marzio Alessandro Puhali, è introdotto dalla prefazione di Luigi Cantamessa, direttore della Fondazione Fs, dall’introduzione di Giuseppe Morandini, presidente della Fondazione Friuli e Andrea Palese, coordinatore del Team Treni Storici FVG. A completare l’opera una ricca selezione di fotografie storiche e moderne realizzate da tanti appassionati, che con i loro scatti d’autore testimoniano la grande valenza che ha avuto ed avrà la Sacile-Gemona.
Foto Comitato Pendolari Alto Friuli