Un mancato servizio per un totale di 900 chilometri. Questo l’ammontare del danno al trasporto ferroviario regionale provocato lo scorso 16 agosto dalla soppressione di 23 convogli in Liguria.
La comunicazione è stata data dall'assessore ai trasporti della regione Liguria, Gianni Berrino, durante un consiglio regionale a due interrogazioni di PD e M5S che chiedevano la revisione del contratto stipulato con Trenitalia, a causa dei continui disservizi.
“E' sicuramente una grave mancanza - ribadisce l'assessore - ma non può essere una clausola di risoluzione. In presenza di altre gravi mancanze, però, siamo pronti a mettere in campo azioni per addivenire alla rescissione contratto”.
Difficile invece la revisione del contratto. “Quando i contratti sono sottoscritti - sostiene Berrino - bisogna essere in due per volerli rivedere. Se qualcuno vuole intraprendere una causa quindicennale con Trenitalia, è libero di dirlo sui giornali. Ma si è altrettanto liberi di interloquire con il ministero dei trasporti per ottenere più fondi che consentano di migliorare il servizio e l'infrastruttura”.
L’opposizione chiede conto anche delle penali elevate dalla Regione per le mancanze di Trenitalia. “Non scappa un vagone senza riscaldamento che non scatti l’apposita sanzione - assicura l’assessore - ma per avere un conto preciso di quanto i disservizi siano costati a Trenitalia bisognerà aspettare fine anno, quando verranno computati anche i 900 chilometri in meno del 16 agosto. Siamo in attesa di sapere le cause di quel grave disservizio e sapere quali azioni siano state intraprese per evitare che la situazione si ripeta.
Inoltre, siamo in costante interlocuzione con Trenitalia per verificare che cosa si possa fare, a contratto vigente, per avere ulteriori benefici rispetto all'esistente”.
Previsto nel pomeriggio, un tavolo tra ente, Trenitalia e comitati dei pendolari per un confronto sui cantieri presenti in Liguria e le modifiche al servizio che questi comportano.
L'articolo integrale sull'edizione locale di Genova de la Repubblica.