La Napoli - Portici, prima infrastruttura ferroviaria italiana, compie 180 anni.
La linea, che si trovava allora nel Regno delle Due Sicilie, è stata inaugurata da re Ferdinando II di Borbone il 3 ottobre 1839, 22 anni prima dell’Unità d’Italia, con il primo viaggio in treno nella Penisola.
Il tragitto da Napoli al Granatello di Portici – 7,5 chilometri – fu percorso in 11 minuti da due convogli, ciascuno composto da 2 locomotive gemelle – la “Bayard” e la “Vesuvio” progettate su prototipo dell’inglese George Stephenson – un tender e nove vagoni in grado di ospitare oltre 250 persone.
Per numero di abitanti Napoli era la prima città italiana e la seconda d’Europa, un polo industriale di grande rilievo grazie all’impulso al progresso dato alla città dalla dinastia borbonica, che si avvaleva delle più avanzate soluzioni e innovazioni tecnologiche dell’epoca in campo ferroviario, meccanico e navale.
La Napoli - Portici, costruita in circa 3 anni, rientrava nell’ambizioso progetto che l’ingegnere francese Armand Bayard de la Vingtrie presentò nel 1836 al Governo del re Ferdinando II per collegare la Capitale del Regno con Nocera e Castellamare, per estendersi poi fino a Salerno. Il progetto prevedeva la realizzazione di una linea ferroviaria sullo sfondo del Vesuvio attraverso le aree archeologiche di Ercolano e Pompei, i luoghi della Reggia di Portici e delle ville barocche dell’aristocrazia lungo il Miglio d’Oro.
La Napoli - Portici fu il primo tratto della strada ferrata progettata da Bayard a essere realizzato. Il tracciato cittadino della linea correva lungo l’attuale Corso Garibaldi – allora Via dei Fossi – tra Porta Nolana e Porta del Carmine, per svilupparsi sulla litoranea fino alla zona del porto del Granatello.
Granatello di Portici fu la prima stazione di transito della linea ferroviaria che collegava Napoli con Nocera e Castellammare. L’edificio originario, in stile neoclassico, sorgeva in prossimità del porto e della spiaggia del Granatello, lo stesso luogo dove si trova l’attuale stazione di Portici-Ercolano realizzata negli anni Ottanta dell’Ottocento.
Le altre stazioni del tracciato (Resina, Torre del Greco, Torre dell’Annunziata, Scafati e Pagani) vennero completate successivamente.
Costruita tra i due comuni limitrofi di Portici ed Ercolano a ridosso delle banchine portuali, la stazione ha sempre ricevuto molte persone, soprattutto pendolari e studenti della vicina Università, da Napoli e Salerno. Oggi, le stazioni di Napoli e Portici-Ercolano, sulla linea Napoli - Salerno, sono unite ogni giorno da oltre 80 collegamenti regionali e metropolitani di Trenitalia.
In 180 anni, in Italia i chilometri di binari della rete nazionale da 7,5 sono diventati oltre 16mila e 700 e la velocità di percorrenza è passata da 50 km/h a 300 km/h, con il record massimo di velocità di oltre 393,8 km/h raggiunto durante i test di omologazione del Frecciarossa 1000.


