Non solo Toscana e Trentino Alto Adige, anche la Valle d'Aosta si interessa all'idrogeno.
Nonostante i nuovi treni bimodali debbano ancora entrare in servizio, la regione pensa già al futuro che vede la possibilità di esplorare il mondo della trazione a idrogeno.
Se ne è parlato nel consiglio comunale di ieri con l'intervento di Elso Gerandin e quindi di Luigi Bertschy.
Per Gernadin i treni a idrogeno "potrebbero viaggiare sia con elettrico sia con l'idrogeno una volta uscito dalla linea elettrificata, con evidenti benefici per l'ambiente e l'inquinamento acustico e hanno un'autonomia dai 600 agli 800 km con velocità massima di 140 km/h". Giustamente, il consigliere ricorda però che siamo davanti a "una tecnologia sperimentale e c'è da sciogliere il nodo dell'approvvigionamento energetico".
Gli fa eco l'Assessore ai Trasporti Luigi Bertschy secondo il quale "RFI continua ad essere negligente nei confronti della Valle; da mesi sollecitiamo un suo intervento per progettare l'elettrificazione, ma ad oggi non abbiamo risposte. Se si presenteranno altre sperimentazioni, come quelle dell'idrogeno, le valuteremo con attenzione lavorando in sinergia con il vicino Piemonte".
Una spesa non da poco, tuttavia. Secondo Gerandin "servono 100 milioni di euro, ma per l'elettrificazione della nostra ferrovia si parla di 80/120 milioni, quindi saremmo entro il tetto di spesa. Trenitalia sarebbe inoltre disponibile a dirottare risorse destinate alla sostituzione dei vecchi treni Diesel e il grosso arriverà poi dall'Unione Europea".
Di parole sull'idrogeno, va detto, finora se ne sono sentite tante, ma il solo esperimento pratico che abbiamo registrato è quello della Germania, anche se altre nazioni si stanno muovendo nella medesima direzione.
In Italia finora solo alcuni balbettii, la speranza è che qualche regione passi dalle parole ai fatti, evitando che il nostro Paese rimanga un fanalino di coda con questa che pare essere la tecnologia del futuro.