Sono state raccolte fino adesso cento firme per dire basta ai rumori dei treni merci in transito. Succede a San Benedetto del Tronto.

Non è la prima volta che accade: i residenti di una determinata zona, vicino alla ferrovia, protestano per il troppo rumore derivante dal passaggio dei treni poco distanti dalle loro case. 

Protestare è sacrosanto, oltre che un diritto. E farlo per avere una qualità di vita migliore è altrettanto legittimo.
Detto questo, i treni si muovono da oltre un secolo lungo la direttrice Adriatica e non ci risulta siano mai stati particolarmente silenziosi. 

Senza contare che il 90% delle case che sorgono accanto ai binari sono arrivate dopo la costruzione della ferrovia.

Ad ogni modo, la petizione contro il rumore è realtà: il documento è stato inviato alla direzione generale di Rete Ferroviaria Italiana e protocollata in comune.

L’azione è stata promossa dall’ex deputato Gianluigi Scaltritti e dall’ex assessore sambenedettese Paolo Virgili intenzionati ad eliminare l’inquinamento acustico prodotto dal passaggio dei treni.

Già in passato, con altre amministrazioni, gli abitanti della zona chiesero a RFI di installare ai lati della ferrovia delle barriere fonoassorbenti.

Progetto che poi non arrivò ad essere messo in pratica.  Oggi, infatti, i residenti della zona lamentano un inquinamento acustico che nella notte può arrivare fino a cento decibel.

I cittadini ci riprovano, anche se sperare di avere un azzeramento totale del rumore è pura utopia. 

Al massimo, come dimostrato da altre situazioni simili, si può avere uno smorzamento del rumore con le barriere installate.

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