«Ancora una volta la Roma-Lido conquista un poco invidiabile primo posto nella classifica delle peggiori ferrovie italiane, realizzata come ogni anno da Legambiente».
«Quella che negli sconsiderati progetti del nuovo stadio di Tor di Valle dovrebbe portare in massa i tifosi alle partite si distingue per stazioni fatiscenti, materiale rotabile vecchio e malmesso, numero dei treni in servizio in continua diminuzione, frequenze di passaggio spesso imprevedibili.
Per riqualificare questa linea e portarla su standard qualitativi appena sufficienti vanno messi sul piatto almeno 200 milioni di euro. Non a caso i francesi di Ratp avevano avanzato un project financing da 400 milioni per trasformare la Roma-Lido nella quarta metropolitana della Capitale».
Queste le parole dell’ing. Sandro Simoncini, docente di Urbanistica e Legislazione Ambientale e presidente di Sogeea SpA. riprese da iltabloid.it.
«Alla base delle problematiche che circondano da decenni questa tratta c’è senza dubbio il duopolio costituito dalla Regione, proprietaria della ferrovia, e dal Comune, che la gestisce attraverso l’azienda partecipata dei trasporti, l’Atac.
Una volta per tutte va risolta questa situazione, individuando un unico soggetto responsabile della Roma-Lido e delle altre due ex ferrovie concesse, la Termini-Giardinetti e la Roma-Viterbo. Solo così si potrebbe avviare un ripensamento complessivo del loro ruolo nella mobilità cittadina e regionale, mettendo fine al rimpallo di responsabilità a cui gli utenti sono ormai assuefatti.