Il 24 novembre su un treno FFS fra Baden e Langenthal era accessibile e funzionante una sola toilette sull'intero treno. In Svizzera il fatto è diventato un caso, tanto da finire sui quotidiani. E in Italia?
L'erba del vicino è sempre più verde, lo sappiamo, ma leggere su un quotidiano svizzero (nella fattispecie il Ticinonline) di un treno con i bagni guasti non può che far sorridere il pendolare italiano.
Questo perchè sui convogli regionali composti da MDVC, MDVE e le sempre più rare Piano Ribassato trovare un bagno funzionante in condizioni non indecenti è una vera impresa.
Sui Vivalto e sui Minuetto, occorre dirlo, la situazione è generalmente migliore, ma sono ancora molti i treni regionali composti da materiale rotabile datato e quindi con bagni non degni di un paese civile.
La colpa, è chiaro dirlo, molto spesso è dell'utente, che utilizza il bagno senza un minimo senso civico, sporcando e imbrattando l'impossibile.
In Italia, insomma, ci siamo abituati ad avere bagni ko, guasti, chiusi a chiavi o indecenti. Dai vicini svizzeri no: un treno senza bagni funzionanti è ancora fonte di indignazione.
A parte l'episodio scatenante della polemica del 24 novembre, le FFS, tramite il portavoce ufficiale Christian Ginsig ha affermato che sui treni svizzeri interurbani e regionali il 96% dei Wc è utilizzabile e che le Ferrovie Federali investono ogni anno 10 milioni di franchi nella loro manutenzione.
Da noi molto è stato fatto sulle lunghe percorrenze (le Frecce girano quasi sempre con bagni immacolati e servibili) ma sul trasporto regionale ci sono ancora ampi margini di miglioramento.


