Sono trascorsi quasi sei mesi da quando le E.626 di TFT hanno cessato il loro servizio sulla rete toscana.
Impiegati sostanzialmente unicamente alla testa di treni merci della Baraclit da Bibbiena ad Arezzo o per il trasferimento di materiale rotabile da e per le Officine di Porrena, sono oggi state sostituite dalle più giovani D.341.
Al momento le tre macchine, che ricordiamo sono la E.626.006, la E.626.223 e la E.626.311, sono accantonate a Monte San Savino, dal lato nord dello scalo, ma sarebbe una buona cosa se venissero messe al coperto per essere preservate al meglio.
Questo sarebbe un discorso importante da mettere in atto in previsione di un loro salvataggio per entrare a fare parte del parco mezzi storici di Fondazione FS che si impreziosirebbe senza dubbio con tre locomotive che hanno fatto la storia.
A titolo di curiosità ricordiamo che la E.626.006 è una classe 1927, realizzata dopo la ordinazione da parte di FS datata 5 gennaio 1926. Essa nasce come E.625.006 venendo realizzata dal TIBB di Vado Ligure al costo di allora di 1.440.000 lire.
La E.626.223 è invece datata 1935, costruita dalla Ernesto Breda di Milano dopo l'ordinazione datata 5 aprile 1934 e costata allora 760.000 lire mentre la E.626.311 è la più recente essendo una casse 1937, realizzata dal TIBB di Vado Ligure, ordinata il 31 gennaio 1936 e pagata 1.100.000 lire.
Se qualcuno incuriosito da questi numeri se lo stesse chiedendo, le tre macchine sarebbero costate al cambio attuale storico rispettivamente 1.205.000 Euro, 890.000 Euro e 1.080.000 Euro.
Al di là di questi dati statistici, l'importante è che si faccia qualcosa in fretta per salvaguardare queste storiche locomotive, prima che le intemperie abbiano un ruolo importante nel loro destino.


