Trenitalia e Italo hanno presentato tra ieri e oggi i loro nuovi orari per il 2019.
Entrambe le compagnie hanno mostrato le novità con toni trionfalistici, giustamente, sotto molti punti di vista, ma non sono mancate le critiche all'una e all'altra società.
Considerando il maggior numero di collegamenti iniziamo con Trenitalia.
Il via "politico" lo ha dato il Governatore della Liguria Toti che pur apprezzando il Frecciargento tra Genova e Fiumicino Aeroporto via Firenze non ha gradito l'abbandono di Roma Termini, per il treno che, proprio per proseguire verso lo scalo dell'aeroporto, fermerà solo a Roma Tiburtina.
Per quanto riguarda i viaggiatori "comuni", lamentele sono state espresse per il perdurare della mancanza di Frecce tra Roma e Ancona e soprattutto della assenza di qualsiasi tipo di collegamento veloce tra Roma e Pescara, che viene servita solo da treni regionali con tempi di percorrenza ormai del tutto anacronistici.
Nel frattempo si conferma il segmento Frecciabianca che come avevamo già detto non risulta particolarmente gradito dalla clientela essendo sostanzialmente identico a quello Intercity ma costando di più, anche se le ultime indiscrezioni raccolte ipotizzano una sua fine entro la fine di febbraio.
In tal senso la conferma arriverebbe anche dalla riverniciatura delle E.414 in cromia Intercity Giorno, che una volta completata lascerebbe in questo segmento solo alcuni Pendolino di seconda generazione portandolo di fatto all'estinzione.
L'indiscrezione sull'ETR 700 Frecciargento viene smorzata nell'entusiasmo dal rinvio della sua immissione in servizio a gennaio. Poche settimane, sia chiaro, ma ancora molto mistero attorno a questi treni che sembrano sempre sul punto di accogliere i passeggeri senza però farlo mai.
C'è ancora poca chiarezza su eventuali sostituti ma al momento non è stata gradito il fatto che il Piemonte parrebbe perdere l’ultimo collegamento diretto rapido con Piacenza, Parma e Modena e che quindi per andare velocemente ad esempio da Torino a Piacenza sia ora necessario passare per Milano con un probabile aumento anche del costo.
Critiche di minore intensità ma solo per il minore peso specifico, anche per Italo. In questo caso il dito è puntato sulla mancanza di collegamenti in determinate zone del nostro Paese, collegamenti che vista la crescita della flotta da parte della compagnia privata, molti speravano venissero istituiti.
Ovviamente parliamo di tutto il sud Italia al di sotto di Salerno, ma anche della Tirrenica nord e dell'Adriatica, importanti direttrici dove, nonostante la flotta bordeaux sia cresciuta, continuano a non esserci alternative a Trenitalia.
Al di là delle singole relazioni, che inevitabilmente accontentano qualcuno e scontentano qualcun altro, una analisi delle novità evidenzia quanto si sapeva da tempo.
Trenitalia punta sempre più sulle Frecce, incrementando un po' tutte le principali relazioni e iniziando a muoversi con più decisione su Fiumicino e Malpensa anche in vista della sempre più probabile integrazione con Alitalia. Inoltre tende ad incrementare l'uso delle linee AV avendo maggior materiale a disposizione in grado di utilizzarle. In tutto questo restano per ora stabili i collegamenti Intercity Giorno e Notte che probabilmente subiranno qualche aggiustamento in corso d'opera.
Per conto suo, Italo si muove nella stessa direzione, portando avanti le tratte più battute e redditizie senza concedersi voli pindarici che potrebbero costituire un'incognita, come fece qualche anno fa avventurandosi sull'Adriatica. Non è escluso che questo possa essere un passaggio futuro, quando saranno consegnati i 10 Pendolino Evo ancora mancanti, ma è ovvio che con 37 treni attualmente a disposizione sarebbe stato difficile fare diversamente.
Il solo dubbio che veramente ci poniamo e che, curiosamente, non si è posto nessun altro, è relativo alla saturazione delle linee AV. Con i nuovi collegamenti immessi sono sempre di più i treni veloci che viaggiano sulla rete dedicata, con un intasamento verosimilmente notevole principalmente, a nostro giudizio, nel nodo di Bologna AV, in quello di Firenze e sulla Direttissima Roma - Firenze.
In tal senso diventa sempre più urgente concludere i lavori sulla Linea Lenta Roma - Orte da utilizzare come valvola di sfogo funzionale in caso di problemi, ma anche andare avanti spediti con i lavori sul nodo del capoluogo toscano, prima che la saturazione porti alla impossibilità fisiologica di viaggiare in orario.