Era il 29 giugno 2009: quella sera morirono 32 persone nel deragliamento di Viareggio, a cui seguì una terribile esplosione che coinvolse molti residenti delle zone vicine la ferrovia.

Adesso le 23 persone imputate tornano in aula per il secondo grado di giudizio. La sentenza di primo grado del 31 gennaio 2017 ha condannato 23 persone tra le quali Mauro Moretti, all’epoca della tragedia amministratore delegato del gruppo Ferrovie. C'è il rischio però che per i reati di incendio colposo e lesioni colpose plurime gravi e gravissime scatti la prescrizione e quindi le condanne risultino nulle anche in caso di colpevolezza.

Una situazione davvero spinosa, che tuttavia non risentirebbe del caos provocato dall'eventuale riforma della Giustizia annunciata dal ministro Bonafede: la legge, anche se modificata, non avrebbe valore retroattivo.

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