Sembra aprirsi un nuovo spiraglio per la Keller di Villacidro, in Sardegna.

Il consorzio Cogema esce infatti allo scoperto: "Vogliamo acquistare la Keller, riaprire la fabbrica di treni e rilanciare il settore e l'occupazione con il reintegro di 240 lavoratori". Dopo mesi di trattative e riunioni, il Consorzio di imprese si fa quindi avanti e chiede lumi al Consorzio industriale, titolare dello stabilimento di Villacidro acquisito a zero euro dal curatore fallimentare.

"Abbiamo chiesto il prezzo e l'unica risposta è stata il silenzio", si legge nella nota. "È un comportamento singolare: il Consorzio industriale dichiara di voler vendere la Keller ma non ne stabilisce il prezzo".

La settimana scorsa a Cogema aveva offerto un milione e mezzo di euro, proposta bocciata dal Consorzio industriale.

Intanto i sindacati scrivono al Prefetto di Cagliari chiedendo "un incontro urgente per scongiurare la vendita a spezzatino della Keller. La protesta dei lavoratori rischia di inasprirsi". Il messaggio è contenuto in una lettera firmata dai segretari regionali della Fiom-Cgil e della Fsm-Cisl Roberto Forresu e Marco Angioni e dal segretario della Uilm-Uil del Medio Campidano Andrea Farris e inviata alla Prefettura di Cagliari.

Dopo il sit-in di lavoratori e sindacati lunedì mattina davanti allo stabilimento della zona industriale di Villacidro mentre dentro gli operai dell'Ecosarda, azienda che ha vinto l'asta per l'acquisto di attrezzature della Keller, prelevava solo materiali di scarto, sono in corso le interlocuzioni fra la stessa azienda, la Regione e il Consorzio industriale di Villacidro, ora proprietario dello stabilimento.

"Interlocuzioni che sinora hanno evitato il prelievo di macchinari indispensabili per il riavvio dello stabilimento", hanno scritto i sindacati, "i lavoratori stanno monitorando costantemente quanto avviene dentro la Keller. Ma non nascondiamo che la drammatica situazione in cui si trovano gli ex operai e l'esasperazione dettata dai tanti anni in ammortizzatore sociale prima e dieci mesi di disoccupazione poi, abbiano accentuato le loro difficoltà. Se non si scongiura definitivamente l'intervento dell'Ecosarda per quanto riguarda il prelievo di materiali importanti, non si è in grado di garantire le prossime azioni dei lavoratori interessati, finora responsabili".

L'appello finale al Prefetto di Cagliari: "Una convocazione urgente per sensibilizzare tutte le parti, che, responsabilmente, potrebbero con il loro ragionevole contributo, consentire il rientro nello stabilimento di oltre 240 lavoratori nel giro di circa 12 mesi".

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