Sullo svio di questa notte nei pressi di Rapallo si sono scritte come sempre una marea di inesattezze da parte della stampa generalista che sarebbe il caso di correggere.
Per prima cosa molti giornali hanno titolato "treno deraglia in Liguria". Per alcuni potrebbe trattarsi di un sofismo ma c'è una grande differenza tra deragliamento e svio. Ferroviariamente parlando, si parla di svio quando le ruote dei veicoli abbandonano le rotaie e continuano a muoversi sulle traversine e sulla massicciata. Si definisce invece deragliamento quando i veicoli sviati si piegano su un lato o si capovolgono, finendo sulla massicciata, nell'intervia o nella scarpata.
Fortunatamente, nel caso accaduto stanotte, si è dunque trattato di uno svio a bassa velocità che non ha portato ad alcuna conseguenza eclatante.
Altra cosa sulla quale vale la pena soffermarsi è il contenuto della cisterna sviata. Si tratta di cloroformio che molte testate hanno definito con i soliti titoli ad effetto un liquido altamente infiammabile. In realtà il cloroformio non è infiammabile da solo, ma lo è unicamente in miscela con altri composti infiammabili.
Sia chiaro, non è un toccasana inalare cloroformio visto che è comunque tossico, ma l'impressione è con quei titoli si cerchi di evocare la terribile Strage di Viareggio, facendo leva su un argomento che, tuttavia, parte da un presupposto errato.
Spiace vedere che siano caduti nel "tranello" del copia e incolla anche giornali di primo piano mentre sono stati pochi quelli che hanno approfondito l'argomento.
Da ultimo, alcune testate hanno puntato sul sensazionalismo parlando di treni con sostanze tossiche che passano nel centro delle città. Non si capisce come potrebbe avvenire altrimenti. I binari sono gli stessi dei treni passeggeri, quindi o si costruiscono stazioni lontane dai centri abitati con ovvi svantaggi, o ci si assume il rischio di avere tra le case anche il transito dei treni merci.
Non sta in piedi, del resto, il discorso di vietare trasporti pericolosi per ferrovia. Significherebbe altrettanti camion per le strade, mezzi senza dubbio non più sicuri del treno, come il grave incidente di Bologna ha reso manifesto questa estate. Incidente che, se fosse accaduto dentro la città, sarebbe stato probabilmente più funesto di quello di Viareggio.