In centinaia scendono in piazza oggi, ancora una volta, per chiedere al Governo di realizzare il Terzo Valico.
La manifestazione a Genova è stata organizzata da Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil. A motivare l’ennesima protesta è il mancato voto del Consiglio regionale della Liguria, a causa della contrarietà del M5S, dell’ordine del giorno a sostegno dello sblocco delle risorse per il Terzo Valico.
Le risorse del quinto e del sesto lotto dell’opera (di cui è stato completato il 32% e appaltato l'80%) sono state bloccate in seguito alla decisione del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli di sottoporle a una stringente analisi del rapporto tra costi e benefici. La divulgazione del risultato dell’analisi dovrebbe essere ormai questione di giorni e da questo esito dipenderà poi la decisione del governo di chiudere o meno i cantieri.
“Non manifestiamo contro nessuno, ma solo per il Terzo valico”, dice il segretario generale della Fillea Cgil Liguria Fabio Marante, ricordando che nell’incontro del 9 ottobre scorso a Roma “il ministro Toninelli ci ha assicurato che dopo pochi giorni sarebbe arrivato l'esito dell'analisi costi-benefici dell'opera e, di conseguenza, avrebbe deciso il destino dei finanziamenti e quindi dell'opera stessa”.
Ricordiamo che i lavoratori attualmente impegnati per la realizzazione dell’infrastruttura sono 2.398, cui vanno aggiunto altri 5.000 dell’indotto, numeri che andranno a raddoppiare quando l’esecuzione entrerà a pieno regime. “Non è solo il destino dei lavoratori a preoccuparci”, conclude Marante: “Quell'opera va terminata perché è il destino della Liguria, del porto e dell'intero Paese a dipendere dal Terzo valico”.
Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil rimarcano che “bloccare questi fondi vuol dire mandare a casa 400 lavoratori, per i quali è già stata avviata la procedura di licenziamento, per ora congelata grazie a un accordo-ponte con Ferrovie dello Stato, e rinunciare a un’opera di fondamentale importanza, non solo per il territorio interessato, ma per tutto il Paese”.