I parlamentari piemontesi della Lega, originariamente a favore, si alleano ai pentastellati, da sempre contrari alla nuova ferrovia. L'opera ora è a serio rischio.
Una mossa, quella verso il "No Tav", di origine probabilmente più politica che pratica, ma che rischia di mettere ancora di più in serio pericolo il compimento dell'opera. Secondo gli esponenti della Lega Nord piemontese sarebbe necessario fermare gli appalti dei lavori e rimuovere dall'incarico il presidente dell'Osservatorio Tav, Paolo Foietta.
In realtà la questione è piuttosto complessa: una parte della Lega nazionale è e rimane a favore della Tav, mentre all'interno del Carroccio piemontese starebbe per aprirsi un fronte "No Tav" che è una novità nelle file del partito politico.
Il cambio di rotta probabilmente va letto come mossa pre-elettorale, in vista delle elezioni regionali in Piemonte tra sette mesi. Addirittura è possibile che il cambio di posizione sulla Tav - con allineamento politico rispetto ai Cinque Stelle - possa essere considerato come merce di scambio per la tenuta del Governo nazionale Lega - M5S, ma queste sono solo supposizioni politiche.
Di certo rimane un bel tetris che vede però, ancora dopo tanti anni, una grandissima incertezza attorno a questa tribolata grande opera che mai come oggi rischia proprio di non vedere la piena realizzazione.