Le hanno chiamate "Passeggiate nei treni per sorvegliare e garantire la sicurezza dei pendolari". Ma ad organizzarla non sono state le forze dell'ordine, Polfer o Carabinieri che siano.
Bensì militanti di Forza Nuova, gruppo politico di estrema destra. È successo nel fine settimana su alcuni treni della linea Milano-Bergamo. Da quanto ci risulta, non si è trattata di un'iniziativa strutturata e destinata a durare nel tempo, bensì una buona occasione per 'fare notizia' e salire alla ribalta delle cronache locali. Obiettivo centrato, in quanto tutte le testate regionali e nazionali non hanno potuto fare a meno rilevare l'accaduto.
Il gruppo politico ha così giustificato la sua operazione, come riportato dal sito FanPage: "La linea Bergamo-Milano è stata dichiarata una delle più pericolose d'Italia per i furti e le aggressioni ai pendolari in viaggio per lavoro o studio. Abbiamo constatato come le condizioni di sicurezza su questi treni, soprattutto per donne, anziani e studenti più giovani, ma anche per il personale del treno, siano assolutamente carenti". Da qui l'intervento dei militanti di estrema destra, facilmente identificabili per felpe nere d'ordinanza.
Da più parti sono arrivate critiche: prima dai comitati dei pendolari, per nulla rassicurati dalla presenza di queste persone sul treno autodefinitesi garanti della sicurezza, ma anche dalla Cgil e dalla sezione di Bergamo dell'Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (Aned).
Una scena che ha ricordato a più persone le deportazioni del 1944: un passato sanguinoso che troppe volte viene dimenticato o sottovalutato.