“Mia Sorella è stata ammazzata da treni che viaggiavano su una tratta ferroviaria non sicura, con sistemi di sicurezza obsoleti. Le istituzioni non si sono mosse abbastanza”.
Questo l’incipit di un post pubblicato sulla pagina Facebook dell’Associazione Anna Aloysi incidente ferroviario 12 luglio 2016.
Anna è la sorella di Maria, una delle vittime dell’incidente ferroviario avvenuto sulla tratta a binario unico Andria-Corato della Ferrotramviaria, in cui sono morte 23 persone e altre 50 sono rimaste ferite.
Secondo Aloysi, le istituzioni “si sono limitate solo a confortare i parenti delle vittime con la loro presenza fisica, senza però rimuovere le inefficienze, oppure revocare la concessione alla Ferrotramviaria”. “In altre tragedie avvenute recentemente in Italia – prosegue il post - le istituzioni si stanno muovendo con più efficacia e celerità. La morte di mia Sorella non è servita a niente, si continua con lo stesso andazzo attendendo che le persone dimentichino tutto”.
Aloysi sottolinea che “i nostri cari non avranno mai giustizia. Non hanno tolto la concessione alla Ferrotramviaria. Lo Stato si è dato da fare immediatamente per Genova togliendo la concessione ad Autostrade, stando a ciò che si apprende dalla tv. Ma qui? Il ministro Toninelli mi fece una promessa: 'Toglieremo la concessione, ma questo non è avvenuto per la Ferrotramviaria. Perché? Noi aspettiamo ma senza risultati”.
“Non voglio fare paragoni tra Genova e Andria, assolutamente - prosegue Aloysi - ma perché non si sono fatti i lavori sulla tratta per tempo, per garantire la sicurezza ai passeggeri? Perché non si è tolta la concessione alla Ferrotramviaria? Il ministro Toninelli mi ha fatto delle promesse: perché non le ha mantenute?”.
L'articolo integrale sull'edezione on line della Gazzetta del Mezzoggiorno.