La Commissione europea ha comunicato venerdì scorso che la pronuncia sulla fusione di Alstom con Siemens Mobility (divisione della conglomerata tedesca che opera nel settore ferroviario) arriverà il 28 gennaio 2019.
Bruxelles aveva annunciato l'avvio di un'indagine approfondita sull'operazione in luglio. Indagine che era stata sospesa in agosto ed è poi ripartita lo scorso 4 settembre.
L'accordo ha un ampio sostegno politico sia in Francia che in Germania, poiché viene ritenuto necessario per contrastare la concorrenza cinese di CRRC, considerato il più grande fabbricante di treni al mondo.
Se la fusione ci sarà, il nuovo gruppo avrà un fatturato di 16 miliardi di euro, avrà sede in Francia con un amministratore delegato francese, Henri Poupart-Lafarge anche se Siemens avrà una maggioranza di posti nel consiglio d'amministrazione.
Nonostante il forte sostegno politico, non manca l'attenzione di Bruxelles su questa possibile fusione. I funzionari della concorrenza dell'UE temono che l'accordo possa portare a prezzi più elevati dei convogli, riducendo al contempo sia la scelta che l'innovazione.
Margrethe Vestager, commissario per la concorrenza, ha lanciato un'indagine approfondita a luglio e ha dichiarato: "La Commissione esaminerà se la proposta di acquisizione di Alstom da parte di Siemens possa privare gli operatori ferroviari europei di una scelta di fornitori e di prodotti innovativi e portare a prezzi più elevati, che potrebbero alla fine danneggiare i milioni di europei che usano il trasporto ferroviario ogni giorno per lavoro o per il tempo libero ".