I sempre più frequenti episodi di violenza sui treni e nelle stazioni ferroviarie hanno portato la Regione Lombardia a lavorare per offrire una tutela in più dalle aggressioni.

La proposta al vaglio è quella di istituire una legge per trasformare i lavoratori del trasporto pubblico lombardo in funzionari di polizia amministrativa. Il modello su cui sta lavorando l’assessorato alla Sicurezza di Palazzo Lombardia è quello appena adottato dalla Regione Lazio, ovvero un testo di legge regionale che ha permesso di nominare agenti di polizia amministrativa i primi 600 autisti e controllori dell’Atac, l’azienda di trasporto pubblico della capitale.

“Ho chiesto di esaminare quella legge — dice l’assessore Riccardo De Corato — perché anche qui, a Milano e in Lombardia, il problema alle aggressioni al personale viaggiante di treni e autobus è molto sentito e vorremmo adottare questa misura, possibilmente già entro la fine di quest’anno. Dal punto di vista sostanziale per controllori, autisti e capitreno non cambia molto, ma per chi commette reati nei loro confronti le conseguenze possono diventare molto più pesanti”.

Si tratta di un deterrente che si andrebbe ad aggiungere alle misure tecnologiche e ai presidi di sicurezza pubblici e privati già attivati.

Dice ancora l’assessore alla Sicurezza: “Del resto la polizia ferroviaria dispone di circa 580 persone in una regione con circa duemila chilometri di rete ferroviaria e oltre 400 stazioni quindi dobbiamo adottare ogni provvedimento utile ad arginare un fenomeno che sta aumentando in modo vistoso e allarmante rispetto al quale l’apparato della forza pubblica è numericamente inadeguato”.

La proposta è di estendere la qualifica di agente di polizia amministrativa ai controllori ATM, ai capitreno Trenord e a tutto il personale viaggiante delle linee di trasporto pubblico, sempre più spesso soggetto a possibili aggressioni.

“La Regione ha il potere per farlo e andrà avanti sulla strada della legge — sottolinea l’assessore Riccardo De Corato — ma sarebbe bene che il sindaco di Milano si schierasse in favore di questo provvedimento. E contemporaneamente sarebbe utile che il ministro dell’Interno Salvini si impegnasse, come gli ho chiesto formalmente, a mandare più uomini e mezzi per tutelare la sicurezza a Milano e in Lombardia”.

L’articolo integrale sull'edizione on line del Corriere della Sera.

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