La FIT-CISL Toscana analizza lo stato delle Frecce che attraversano la regione e rilascia un comunicato in proposito.
"In quest’ultimo periodo abbiamo fatto uno studio che riguarda i treni AV che transitano in Toscana (dorsale interna Freccia Rossa e Argento con fermata a Firenze Smn e dorsale tirrenica Freccia Bianca che ferma nelle stazioni di Rifredi e Pisa) per verificare il grado di efficienza e soprattutto il grado di puntualità dei treni di eccellenza del Gruppo FS, Società Trenitalia.
Tutto nasce da una serie di segnalazioni di viaggiatori che, in più di una occasione, hanno lamentato ritardi e disservizi, oltre al fatto che abbiamo anche assistito ad una escalation negativa per quanto riguarda il grado di puntualità dei treni. Attualmente toccherebbero giornalmente il nodo di Firenze dalle 6 del mattino alle ore 22,00 circa n° 241 treni complessivamente di cui freccia rossa n° 131, freccia argento n° 33 e Italo 73, oltre a n° 4 treni freccia bianca. Ci risulterebbe una puntualità, per quanto riguarda Trenitalia, registrata nel 2017, freccia rossa 80%, freccia argento 78 %. e freccia bianca 76%. I treni guasti, che hanno causato forte ritardo e disagio, risulterebbero essere stati complessivamente circa 2.000, di cui freccia rossa 1.450, argento 400 e bianca 150. (per quanto riguarda il Freccia bianca sono stati considerati anche i treni che transitano sulla stazione di Pisa) A tutto ciò devono sommarsi i ritardi dovuti agli altrettanti inconvenienti causati da guasti e disservizi dell’Infrastruttura (RFI) oltre a tutti gli altri treni con ritardi fra 10 e 15 minuti. Insomma, un 2017 con molte ombre e poche stelle luminose.
Sempre da un nostro monitoraggio, nei primi 6 mesi del 2018 (gennaio/giugno), i dati riscontrati non sembrano confortanti, anzi, hanno una tendenza ancora negativa. Infatti, ci risultano forti ritardi e disservizi; la % media di puntualità fra FR+FA+FB sembra si aggiri intorno al 80%, ben lontana dai dati del 2016 (94 %).
Dal nostro punto di vista, tutta la gestione dà risultati non edificanti sia dal punto di vista degli introiti che creano difficoltà nel bilancio FS che della efficienza e puntualità, che invece si riversano sui viaggiatori e che comunque sono sotto gli occhi di tutti; se potessimo proiettare un grafico, sarebbe evidente come dal 2016 a oggi, la curva sia andata a scendere in negativo.
Non c’è dubbio che una causa è il nodo infrastrutturale di Firenze, che riguarda in particolare l’infrastruttura (RFI), dove vi sono due strozzature: una che inizia dal bivio di Rovezzano, Campo Marte per arrivare a Firenze Smn e l’altra da Castello, Rifredi sempre per arrivare a Firenze Smn. A pagarne le conseguenze sono i treni pendolari che non riescono ad entrare perché, molte volte, viene data la precedenza ai treni AV. Va inoltre considerato il grande traffico dei treni AV, compresi quelli di Italo, che viaggiano alla distanza di 5 km l’uno dall’altro e quindi basta poco per creare ingorghi, disagi e notevoli ritardi. Per questi motivi è sempre più importante e necessario realizzare il tunnel AV con la stazione Foster, per liberare i binari di superficie e dare la stessa dignità ai treni dei pendolari. Un’opera che aspetta di essere realizzata da 20 anni e che oggi diventa senza dubbio indispensabile più di prima.
Un’altra causa è da imputare a Trenitalia che, in quest’ultimo periodo, è stata meno attenta al servizio AV senza rendersi conto che la situazione stava precipitando, sia sul piano della manutenzione del materiale rotabile, fatta da ditte esterne (treno freccia rossa 1000), sia sul piano dell’offerta commerciale; i piani previsionali non vengono rispettati. Nei primi sei mesi del 2018 sono stati trasportati più viaggiatori rispetto al 2017, ma si è registrato un minore incasso e un aumento delle rimostranze dei cittadini che utilizzano questi servizi.
Insomma, una situazione tutta da rivedere per individuare le responsabilità; fino ad oggi le Frecce sono state il bel biglietto da visita delle FS e non possiamo lasciare che le cose precipitino perché magari, il massimo management di Trenitalia pone maggiore attenzione ad altri business fuori dall’Italia. Il piano industriale decennale delle FS e le ingenti spese fatte in giro, sia in Europa che in altre parti del mondo dal precedente A.D., sono da rivedere e correggere e soprattutto è necessario concentrare l’attenzione agli investimenti infrastrutturali, di treni nuovi, di creazione di posti di lavoro pregiato nel nostro Paese; insomma dedicare tutte le energie e la massima attenzione al miglioramento del servizio, sia regionale che AV. E’ il momento di voltare pagina rivedendo se necessario anche il gruppo Dirigente delle singole società e delle strutture nazionali".
Fonte FIT-CISL