È finita ieri la saga di quello che a Roma è stato rinominato "Il Treno della Vergogna", il convoglio contenette i rifiuti che è rimasto fermo due mesi a Roma Smistamento con 700 tonnellate di immondizia.
Lo rende noto Ama, specificando che nella giornata di venerdì 24 agosto "sono terminate nei tempi previsti le attività di trattamento e recupero dei rifiuti contenuti all’interno del treno presente nella stazione ferroviaria Roma Smistamento".
Come dice l'azienda municipalizzata romana, "le operazioni, che si sono svolte in totale sicurezza, sono state effettuate con la supervisione dei responsabili impianti di Ama e dei tecnici dell’ARPA Lazio. Questi ultimi, nei vari sopralluoghi effettuati durante le operazioni di recupero, hanno potuto constatare l’assenza di particolari odori sia dal convoglio che dal piazzale di movimentazione dei mezzi del TMB Salario, dove i rifiuti sono stati avviati a trattamento".
Sottolinea ancora Ama, "la ripresa in carico dei rifiuti non ha portato all’aumento delle quantità di materiali in ingresso presso l’impianto TMB di via Salaria. Ama ha infatti inviato analoghi quantitativi di rifiuti a trattamento presso il TMB privato romano, in accordo con il Commissario Prefettizio che ha in gestione quell’impianto, in aggiunta a quelli previsti settimanalmente dal contratto vigente".
La conclusione di questa brutta vicenda per il Comune di Roma non placa comunque gli animi dei residenti delle zone limitrofe, alle prese con i terribili miasmi provenienti dai rifiuti trattati nel TMB Salario. Un'estate infernale, con la puzza che anche nella giornata di oggi continua a estendersi in tutta l'area limitrofa all'impianto Ama di via Salaria, da Settebagni a Porta di Roma, passando per Colle Salario e Serpentara.
"Una situazione da codice rosso", la definiscono la Cgil Roma e Lazio e nei quartieri c'è chi si domanda, ora che il servizio di trasporto dei rifiuti coi treni è finito, come si risolverà il problema.