Ancora una giornata di polemiche politiche tra gli esponenti di Governo, sulle grandi opere, tra le quali la TAV Torino-Lione.

Il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, avverte: “L’unica grande opera che è stata inserita nel contratto di governo è la TAV, il treno ad alta velocità Torino-Lione: chi dice che è un'opera buona o cattiva non sta rispettando il contratto di governo, perché lì c'è scritto che va ridiscussa integralmente in base agli accordi tra Italia e Francia ed il sottoscritto sta facendo proprio questo”.

Toninelli rivendica quindi la competenza sulla questione e sottolinea che la totale ridiscussione era prevista nel contratto. Il ministro però si spinge ulteriormente avanti, fino a evocare il ricorso al Referendum: “Prima le grandi opere cadevano tutte dall'alto perché portavano vantaggi a tutta la politica. Ora, prima di essere ipotizzate, dovranno interessare la gente con consultazioni popolari. Se non sono necessarie perché ci sono alternative o sono costose, ci fermeremo prima”.

Sull’argomento è intervenuto anche il vicepremier e ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio: “Si tratta di spendere 10 miliardi per andare da Torino a Lione in un paese in cui spesso i cittadini non hanno autobus, strade e metro nelle periferie”.

Di parere diverso l’altro vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Le infrastrutture servono, servono strade più belle e infrastrutture nuove, io voglio andare avanti”.

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