Almeno per il momento Telt - la società italo-francese incaricata di costruire e gestire la Torino-Lione - prende tempo sulla gara internazionale per il primo appalto per l’avvio dei lavori del tunnel di base della linea AV.

La decisione di non firmare le procedure per il lancio della gara da 2,3 miliardi di euro, prevista in queste settimane, è probabilmente dovuta alle recenti polemiche politiche sull’opera. Stando ad alcune indiscrezioni non smentite, la decisione non dovrebbe comunque compromettere il rispetto dei costi e dei tempi previsti per la realizzazione dell’opera.

Telt ha diramato un comunicato in cui precisa che le scadenze fissate sono rispettate e che il primo bando è comunque previsto entro l’estate: “La società binazionale, come da programma concordato con l’Unione europea dai due Stati - vi si legge - sta lavorando alla pubblicazione di bandi per la realizzazione della sezione transfrontaliera della Torino-Lione per un totale di 5,5 miliardi di euro entro il 2019. In questo momento si stanno completando le valutazioni tecnico-giuridiche in vista della pubblicazione degli appalti sulla Gazzetta Europea. Si precisa che il bando per lo scavo del tunnel di base sul versante francese, del valore di circa 2 miliardi di euro, è previsto da planning entro l’estate”.

 

L’ipotesi che la decisione di Telt sia dovuta al clima di incertezza politica delle ultime settimane è avvalorata dalle parole del presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino: “Sono i primi effetti della politica di incertezza di queste settimane - è il suo commento - La battaglia della TAV si gioca adesso e non nelle prossime elezioni perché, se tra un anno siamo ancora qui a discutere se far partire i lavori o meno, è come se fosse bloccata. Telt è un’azienda che per la parte italiana risponde al governo e il loro è un orientamento comprensibile. Di fronte a un governo che dice 'guai a chi firma' capisco che aspettino ad assumere atti formali. È chiaro che quando si devono mettere delle firme ci sia prudenza perché ci sono delle responsabilità”.

Aggiunge Chiamparino: “Inviterò il ministro Toninelli agli Stati Generali per le infrastrutture del Piemonte a settembre. Speriamo che venga; visto che lui non si è ancora degnato di ricevermi, lo invito io”. Chiamparino parla poi del referendum sulla Torino-Lione: “Il governo ha annunciato per ottobre l’ennesima analisi costi e benefici. Aspettiamo, se decideranno di sospendere i cantieri, prima di Natale il consiglio regionale può approvare la legge per un referendum consultivo in Piemonte e nei primi mesi dell’anno votiamo”.

L’articolo integrale su la Repubblica.it.

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