Ancora dibattito aperto sulla TAV Torino-Lione.
Questa volta a intervenire sulle colonne del quotidiano on line la Repubblica.it è il governo Francese attraverso le dichiarazioni dell’ingegner Yves Sarrand, direttore generale del dipartimento della Savoia, uno dei più alti funzionari pubblici francesi che si occupano della TAV.
Dice Sarrand a la Repubblica.it: “Fermare la costruzione della galleria non è possibile. Abbiamo ormai superato il punto di non ritorno. Ci auguriamo che non siano così radicali come quelle che abbiamo letto in questi giorni sui giornali e che si trovi una soluzione per quanto riguarda le tratte di accesso alla galleria”.
“La discussione se realizzare l’opera appartiene da tempo al passato. La Torino-Lione non è un progetto, è un cantiere che sta procedendo. Stiamo lavorando e le frese scavano”.
Prosegue Sarrand: “La discussione in Francia riguarda solo il tracciato da Lione all'imbocco della galleria e i tempi di realizzazione. Nessuno si sogna di discutere il tunnel di base che si sta scavando. C’è chi propone di adeguare la linea attuale solo più avanti, quando la presenza del tunnel farà salire i traffici. Noi invece riteniamo che sarebbe un errore perdere tempo. Già con il tunnel sotto la Manica era prevalsa, sul lato inglese, l'idea di rinviare i lavori di adeguamento della tratta tra Londra e la galleria. E questo ha finito per penalizzare lo stesso traffico nell’Eurotunnel”.
E sulla richiesta di eventuali danni in caso di interruzione dell’opera, Sarrand aggiunge: “Non voglio nemmeno immaginare questa eventualità. Abbiamo aderito dall'inizio, quando la TAV era un progetto. Siamo favorevoli al trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia. È la soluzione più ecologica”.
Intanto, a Torino questa mattina, imprenditori e sindacati prendono posizione sull’ipotesi di blocco della TAV con una manifestazione a sostegno all’opera, mentre acquista sempre più consenso la proposta di Chiamparino di sottoporre il progetto a referendum.
L’articolo integrale su la Repubblica.it.