L'Alta Velocità tra Torino e Lione non si farà più.

Questo quanto sostiene stamattina La Stampa. "Sulla scrivania di Giuseppe Conte, c’è un dossier che il premier ha letto e riletto negli ultimi giorni, prima di caricarsi anche pubblicamente una decisione che ormai è presa: la TAV non si farà più - scrive il quotidiano -".

"È una scelta quasi obbligata per il M5S che vive con disagio le proteste degli attivisti locali che fino alle elezioni del 4 marzo erano l’avanguardia territoriale dei grillini contro le grandi opere e che ora si sentono traditi, travolti dalle voci di un ripensamento nel M5S di governo. E siccome nulla succede a caso, secondo un sondaggio piovuto sul tavolo dei vertici e degli strateghi del M5S, l’Ilva, il TAV e la Tap potrebbero costare una buona fetta di consenso".

"Così, l’alta velocità Torino-Lione verrebbe sacrificata anche per indorare l’ok al Tap, il gasdotto che dovrebbe adagiarsi sulle spiagge pugliesi che è già costato dolenti ferite alla ministra del Sud, la grillina Barbara Lezzi per le forti contestazioni subite. Anche dalla Val di Susa si è alzata la protesta che ha investito il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, appena ha solo accennato alla volontà di «migliorare» la TAV invece di confermare la chiusura del tunnel promesso alle valli diventate bacino di voti del M5S".

"Il no definitivo è previsto per il prossimo autunno, tra ottobre e novembre, quando si concluderà l’analisi costi-benefici, inclusi quelli ambientali". 

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