Finisce l'era Mazzoncini e la domanda che si pongono tutti è la medesima: in che stato lascia le ferrovie?

In qualche modo è lo stesso ex AD a rispondere nella sua lettera di commiato: "In questo triennio FS crescendo al ritmo del 18% annuo ha chiuso i migliori bilanci di sempre con un utile medio di 645 Ml€, cresciuto del 60% rispetto al triennio precedente.
Contemporaneamente ha portato gli investimenti dai 4 Mld€ medi del triennio precedente a 6 nel 2017 e a 8 nel 2018 con l’arrivo di Anas.

Vale oggi il 2% del Pil del Paese e occupa 81.000 persone dirette e 240.000 con l’indotto. E soprattutto tra il 2014 e il 2018 il numero di passeggeri sui treni è cresciuto del 25%, vero obiettivo del nostro lavoro.

Finalmente in accordo con le Regioni si rilancia il trasporto ferroviario regionale con il mega investimento di 5 miliardi di euro di nuovi treni che sono in costruzione nelle fabbriche italiane di Hitachi e Alstom e arriveranno sui binari dalla prossima primavera portando la loro anzianità media da 24 a 9 anni in linea con i migliori benchmark.
Anche in attesa di questi nuovi investimenti è cresciuta la customer satisfaction dei treni regionali di 5 punti percentuali.

Busitalia è passata dal 2012 a oggi da 100 a 600 milioni di euro di ricavi diventando il benchmark del mercato.
Con la nascita di Mercitalia, 1,5 miliardi di euro di investimenti, abbiamo posto le basi per il rilancio del trasporto merci su ferro secondo gli obiettivi di Cop 21. FS è anche finalmente diventato un grande player europeo capace di crescere in Europa in questi tre anni ben più dei tedeschi, dei francesi e degli inglesi che da anni si dividevano il palcoscenico.
FS è oggi il primo operatore in Italia e in Grecia, il secondo in Germania, il terzo in Olanda ed è già attivo in UK, Francia e Svizzera e ha guidato - con il mio personale impegno - l’UIC, l’associazione mondiale delle ferrovie. È cresciuta l’ingegneria in Italferr e il mondo digitale con il lancio della piattaforma Nugo".

Al di là delle constatazioni politiche, che in questa sede ci interessano relativamente, quello che è evidente è che indubbiamente negli ultimi anni le Ferrovie hanno fatto passi da gigante, come raramente si è visto fino ad ora. Ovviamente non tutto è stato fatto in maniera impeccabile, problemi (su alcune tematiche anche importanti) ce ne erano e ce ne sono ancora, ma la strada che è stata intrapresa è indubbiamente giusta, sebbene con alcuni elementi da registrare.

Da interni al settore non possiamo che ringraziare Mazzoncini per il lavoro svolto e sperare che chi gli succederà porti avanti quanto programmato magari migliorando alcuni aspetti ma senza stravolgere tutto solo per sventolare la bandiera del cambiamento.

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