Il progetto di costruzione della TAV Torino-Lione continua a essere al centro del dibattito politico ed economico del Paese.

Questa volta a suscitare le reazioni polemiche del mondo politico, economico e produttivo torinese, è stato il dossier con numeri, grafici e stime elaborati dalla commissione tecnica "No TAV" sull’opera, recapitato dal Sindaco Appendino al Ministro Toninelli. Il tutto mentre altri interlocutori chiedono e ancora attendono la possibilità di confrontarsi nel merito, con il ministro dei Trasporti. 

Lapidario il commento di Sergio Chiamparino: “Ammetto di appartenere a una tribù diversa da quella pentastellata ma torno umilmente a chiedere che mi sia data la possibilità di incontrare il ministro per potergli rappresentare le richieste di tutti quei piemontesi che invece la TAV vorrebbero farla, e che ho la sensazione siano molto più numerosi di quelli che vi si oppongono”. Cresce il malumore di Sindaci e Presidenti di Regione del Nord, sempre più convinti che i ministri del Governo M5s-Lega, siano disposti a rapportarsi solo con gli esponenti delle rispettive parti politiche.

In allarme anche il mondo delle imprese, preoccupato dai rischi che l’opera venga accantonata. Emblematico il commento del presidente del Collegio Costruttori di Torino, Antonio Mattio: “Non si può tornare indietro, ci sarebbe una marginalizzazione di Torino sempre maggiore. Mentre in Francia stanno andando avanti, noi siamo molto indietro”. “Dalla TAV alle Olimpiadi, questo continuo dibattito ha come unico effetto quello di allontanare gli investitori internazionali - commenta Giuseppe Provvisiero, presidente Ance Piemonte -: tutto questo è avvilente”.

Preoccupazione condivisa da chi ritiene inopportuna la mossa del Sindaco di Torino, anche alla luce del suo doppio ruolo: sindaca di Torino e della Città Metropolitana. Spiega Vincenzo Ilotte, presidente della Camera di Commercio di Torino: “I punti sono due. Primo: se la sindaca ha presentato quel dossier a nome della città avrebbe dovuto come minimo parlarne anche con le forze economiche del territorio. Secondo: l’ha fatto in modo ufficiale, a che titolo e con quale cappello? Perchè la Città Metropolitana ha una posizione favorevole alla TAV”. “Ovviamente siamo preoccupati - interviene Dario Gallina, presidente Unione Industriale -: spero soltanto che la presentazione di quel dossier non sia un atto determinante. Soprattutto, confido in scelte consapevoli e razionali da parte di chi governa. Fermare l’opera sarebbe una scelta grave che danneggerebbe un’intera area per i prossimi decenni”. 

Non a caso, l’Unione Industriale si attiverà per coinvolgere le altre regioni del Nord, e un incontro è già previsto a settembre, con parola d’ordine: “La TAV non è solo una questione piemontese”. Prudente Ascom Torino. “Mi auguro che quel dossier sia stato consegnato per valutare qualche aggiustamento al progetto iniziale - commenta la presidente Maria Luisa Coppa -: una posizione contro la Torino-Lione, tout court, mi scandalizzerebbe”.

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