In una intervista al Corriere della Sera, Armando Siri, sottosegretario per le Infrastrutture e i Trasporti, ritorna a parlare della fusione FS-Anas.
Dice Siri: “Sulla fusione tra Ferrovie e Anas si faccia marcia indietro, per una serie di ragioni semplici, a cominciare dal fatto che si tratta di una scelta che non discende da un disegno di politica industriale, quanto dall’ennesima vicenda in cui si privilegia un aspetto finanziario, mettendo insieme due realtà che hanno mission diverse tra loro”, “il compito di Ferrovie resta fare funzionare bene i treni, a cominciare dal trasporto locale che versa in condizioni di grave inefficienza, mentre quello di Anas è preoccuparsi della manutenzione corretta e puntuale delle strade".
"Non si vede la ragione per cui Ferrovie debba caricarsi di una serie di costi derivanti da Anas, con il rischio, tra l'altro di accollarsi tutto il contenzioso che pende sul bilancio di Anas”, “ciascuno deve fare bene il proprio mestiere e si deve occupare della propria mission, al di là delle immagini suggestive credo che in Ferrovie dovrebbero preoccuparsi di non mettere soldi in Anas e impiegare le risorse in altro modo”.
Sulla vicenda giudiziaria dell’Ad FS Renato Mazzoncini commenta: “Se c'è uno statuto penso che vada rispettato. Credo che lo stesso amministratore delegato Mazzoncini ne prenderà atto e non mi pare intenzionato ad aggrapparsi alla poltrona per restare”. In caso di uscita di Mazzoncini evidenzia che “al suo interno il gruppo ha risorse di qualità, quindi, eventualmente è dentro l’azienda che dovremo guardare”.
Infine un accenno ad Alitalia: “Abbiamo incontrato i commissari che ci hanno rappresentato la situazione, consegnandoci una voluminosa quantità di documenti. Ci rivedremo già il 27 luglio con l'intenzione di tratteggiare la corretta strategia del governo”. E su Lufthansa: “Tutte le offerte sono interessanti, il governo sta lavorando per trovare un partner industriale in grado di garantire un progetto stabile ed economicamente sostenibile”.