Il Friuli Venezia Giulia starebbe cercando alternative a Trenitalia per i viaggi che collegano la Regione a Milano e Roma.

Questo quanto suggerito da Il Piccolo nella sua edizione on line di ieri. Alla finestra, secondo il quotidiano, ci sarebbero già l’operatore nazionale Italo, la tedesca Deutsche Bahn e l’austriaca ÖBB.

Stando a quanto emerge dal Documento di economia e finanza regionale, infatti, entro i primi mesi del 2019 la Regione avvierà una manifestazione di interesse per reperire alternative al servizio offerto da Trenitalia sulle due tratte ad alta percorrenza, andando magari a incrementare il numero di collegamenti giornalieri da e per Trieste e Udine.

Al momento non si tratta ancora di una gara ma di una procedura pubblica per intercettare l’eventuale disponibilità di vettori privati a proporsi per operare sui percorsi in questione. Alla finestra, appunto, Italo, che in più occasioni annunciato la propria intenzione di prolungare su Trieste i propri collegamenti con Roma e Milano che al momento si fermano a Mestre. Libera iniziativa di un privato, che in futuro potrebbe assumere tuttavia un’altra valenza, posto che il Friuli Venezia Giulia paga al momento 3,1 milioni a Trenitalia a copertura di un servizio che l’operatore offrirebbe altrimenti in perdita.



Come spiega l’assessore alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, «pensiamo a una manifestazione di interesse a cui possano partecipare anche altri soggetti nazionali e di paesi vicini». 

La data nel mirino è il 2022 e l’assessore evidenzia che «il nostro obiettivo è arrivare pronti a quel momento, quando scadrà il contratto di affidamento in vigore con Trenitalia e sarà a quel punto necessario reperire sul mercato l’operatore che gestirà il servizio negli anni successivi».

Il passaggio fra 2018 e 2019 sarà inoltre cruciale per il rinnovo del ben più cospicuo contratto da 40 milioni che lega Regione e Trenitalia per la gestione del servizio pubblico ferroviario locale, ovvero per l’erogazione dei collegamenti Trieste-Venezia, Trieste-Udine-Venezia e Udine-Tarvisio. Linee deficitarie dal punto di vista dei ricavi, come d’altronde avviene in tutti i servizi pubblici ferroviari, in cui il biglietto copre mediamente solo un terzo circa dei costi, mentre il resto è coperto dal committente pubblico. In questo caso il contratto è in proroga fino a fine 2019, a causa della complessità della procedura per il nuovo affidamento, che verrà correlata a investimenti significativi che saranno richiesti al futuro gestore.

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