Un breve viaggio in Cilento ci ha permesso nei giorni scorsi di provare il servizio Intercity Giorno di Trenitalia.
Per i nostri viaggi su Sapri abbiamo scelto due treni di questo segmento proprio per testarne la funzionalità visto che su di esso sono state investite molte risorse e negli ultimi mesi si è molto detto.
A scendere abbiamo utilizzato l’Intercity 1551 di collegamento tra Roma Termini e Reggio Calabria mentre per salire ci siamo avvalsi dell’Intercity 556 circolante nel senso opposto.
Le note positive
Entrambi i viaggi sono stati molto comodi, grazie alle carrozze nuovissime di revamping.
Gli interni delle vetture sono molto spaziosi, luminosi e accoglienti e anche i sedili si sono dimostrati all’altezza di un lungo viaggio.
Finalmente gli spazi sono stati configurati per accogliere al meglio le valige e per agevolare, per quanto possibile, il transito di persone con bagagli importanti lungo il corridoio, anche dove sono presenti 2 sedili per fila.
Le prese al posto hanno sempre funzionato correttamente, erogando corrente senza alcun tentennamento da inizio a fine viaggio anche se non sarebbe stato male avere in aggiunta pure le porte USB.
Ottima è stata anche la pulizia del convoglio con i bagni mantenuti curati per tutto il tragitto e completi di tutti gli accessori necessari come acqua, tovaglioli, carta igienica e sapone.
Le note negative
A fronte di tutto questo, non sono mancate tuttavia anche alcune note negative sulle quali si dovrebbe lavorare per rendere questo segmento ancora più valido.
Per prima cosa durante il revamping non si è pensato di dotare le vetture di display che sarebbero stati facilmente dislocabili sulle pareti estreme. A causa di questo molti viaggiatori, soprattutto stranieri, non sono stati in grado, durante tutto il viaggio, di capire dove si trovavano e quando sarebbe stato il momento di prepararsi per scendere.
Queste comunicazioni, infatti, sono state lasciate unicamente agli audio andandosi a perdere nel mare di frasi di servizio inutilmente ripetute e quindi alla fine non ascoltate. Detto in altri termini, se si ripete 10 volte che sul treno sono presenti dispositivi antincendio che si attivano anche nei bagni per cui è vietato fumare e nel mezzo ci si mette una volta che il treno è in arrivo nella stazione di Latina, probabilmente quest’ultima comunicazione sfuggirà ai più.
La seconda problematica, poi, riguarda proprio le stazioni. Nonostante entrambi i convogli fossero reversibili (il 1551 con E.401 e il 556 con E.402B), le soste a Napoli Centrale sono state troppo lunghe.
Nulla di trascendentale, ma in quei 16/19 minuti di attesa i treni sono stati lasciati senza aria condizionata, con pochissime luci accese e senza alimentazione alle prese di corrente. Anche per accorciare i tempi di percorrenza non sarebbe male se questi minuti fossero ridotti a 10 anche perché abbiamo appurato con i nostri occhi che non ne sono serviti di più per la discesa e la salita dei passeggeri.
Quello che tuttavia ci ha lasciato più perplessi è quanto messo in atto sulla ristorazione. Partiamo dal presupposto che entrambi i treni percorrono una tratta molto lunga che viene coperta in più di 7 ore. Ebbene in entrambi i casi, nonostante i convogli avessero in composizione una vettura multiservizi con bar, lo stesso era chiuso, senza alcuna possibilità di acquistare qualche genere di conforto.
La ristorazione è stata affidata lungo tutto il tragitto unicamente a un carrellino nemmeno troppo fornito che peraltro ha circolato solo nella tratta intermedia, sparendo letteralmente in quelle estreme.
Per fare un esempio tangibile, sull’Intercity 556 non c’è stato verso di comprare una bottiglietta d’acqua tra Napoli e Roma, quindi per oltre 2 ore.
Sinceramente ci sembra assurdo che questo servizio sia così abbandonato a sé stesso così come ci sembra intollerabile che nel 2018, nonostante i tanto sbandierati tornelli, a Napoli Centrale sia salito il solito venditore abusivo che proprio in mancanza di un servizio ufficiale ha fatto affari d’oro vendendo prodotti di dubbia provenienza.
In conclusione, con gli Intercity Giorno, Trenitalia ha senza dubbio ridato freschezza ad un segmento che negli ultimi anni era stato palesemente messo in secondo piano. Prendere questi convogli, oggi, non significa più imbarcarsi in un viaggio della speranza ma spostarsi comodamente e con molti confort a un prezzo contenuto.
Restano però alcune lacune sulle quali è necessario intervenire drasticamente per rendere questo servizio finalmente al livello di quelli delle altre nazioni d’Europa.