Torniamo a parlare della TAV tra Torino e Lione riprendendo un interessante articolo uscito su Lo Spiffero di ieri.
“Non si deve fare la TAV perché si è ridotto il traffico delle merci o si è ridotto il traffico delle merci perché non si è fatto ancora la TAV?”
Questa la domanda iniziale e giusta che si pone il portale che evidenzia poi come il Commissario di governo Paolo Foietta aveva fornito dei dati che certificavano la riduzione del traffico sulla linea storica che i rappresentanti del nuovo governo utilizzano per provare che l’opera è inutile.
I dati in possesso dell’Osservatorio dicono in effetti che il traffico su ferrovia ha oscillato tra gli 8 e i 10 milioni di tonnellate tra il 1980 e il 2000.
Il transito delle merci complessivo, stando a questi dati, “è oggi superiore a quello che interessa i valichi svizzeri e sta crescendo significativamente solo su autostrada (oltre 2,8 milioni di TIR) proprio per la mancanza di una infrastruttura ferroviaria adeguata.
Uno studio concluso nell’autunno del 2017 e pubblicato sul portale della Presidenza del Consiglio - spiega Foietta - dimostra che la linea storica non è più rispondente agli standard funzionali per il trasporto delle merci e risulta oggi economicamente insostenibile. Per questo ha perso il 70% del transito delle merci. Quindi, senza il nuovo tunnel, l’arco alpino occidentale rimarrebbe privo di un asse ferroviario utilizzabile per le merci, con un danno economico e ambientale irreparabile”.
Stando alle ultime statistiche in possesso, i flussi oggi si attestano intorno ai 3 milioni di tonnellate. Intanto dal 1997 ad oggi la quota di traffico merci che utilizza l’autostrada tra Italia e Francia è passata dal 77% al 90% e sull’arco alpino attualmente circolano 42,5 milioni di tonnellate di merci, con quasi 2,8 milioni di TIR. Le merci, quindi, continuano a spostarsi su quella direttrice, ma non utilizzando le rotaie, bensì la gomma, con tutte le problematiche che questo comporta in termini di traffico, sicurezza, inquinamento e via discorrendo.
Il motivo lo spiega il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino: “Mi permetto di ricordare che proprio nella relazione del Commissario di Governo era scritto, nero su bianco, che la riduzione del traffico merci sulla direttrice Torino-Lione è dovuta sia al fatto che nell’attuale tunnel passano solo treni che, per lunghezza e dimensione, sono sempre più marginali nel trasporto merci, sia alla rilevante questione di sicurezza che riguarda l’attuale tunnel: come si vede dalla foto (inclusa nella relazione del Commissario di Governo) le vie di fuga sono a distanza di 7 km l’una dall’altra, e mancano anche gli impianti di aerazione”.
“È evidente quindi – ha concluso Chiamparino - che più si aspetta a realizzare il nuovo passaggio di base più diminuiranno le merci e le persone, fino a quando si chiuderà completamente il traffico su rotaia verso la Francia, in favore di quello ben più inquinante e pericoloso su gomma, che correrà in Piemonte e in Liguria lungo le autostrade”.