Il Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino difende apertamente la TAV Torino-Lione, messa in discussione dal nuovo esecutivo e dall’arrivo di Danilo Toninelli come Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
“Finché sono qui prima di bloccare la Torino-Lione devono passare sul mio corpo“, dice il presidente. “Fermare la TAV vuol dire privare Piemonte e Nord Ovest per i prossimi 50 anni di un flusso merci che se non passa da qui si sposterà a nord delle Alpi. Dal Consiglio regionale mi attendo un segnale forte che impegni la Giunta a chiedere un incontro urgente col Governo per impedire un grave danno al Piemonte e all’Italia”.
“Sulla TAV è il momento che le forze del Piemonte che credono nella crescita e nello sviluppo facciano sentire la loro voce“, aggiunge Chiamparino, ringraziando le forze politiche che in Consiglio regionale, dalla Lega a Forza Italia, sono a favore della Torino-Lione. “È necessario innanzitutto chiarire una volta per tutte che sostenere che esiste una incompatibilità di fondo tra grandi e piccole opere è una sciocchezza. Se i fondi europei non vengono impiegati per costruire la Torino-Lione non possono essere dirottati sulle piccole opere ma tornano in Europa. Sostenere poi che per la Torino-Lione non c’è una domanda di trasporto sufficiente è un’altra sciocchezza. Stupisce – conclude – che un Governo che dice di voler reintrodurre politiche keynesiane si schieri contro un’opera che ne è una tipica espressione”.
Intanto non sono ancora ben chiare le mosse del nuovo ministro rispetto al dossier dell’Alta Velocità. Sulla realizzazione della nuova ferrovia Torino-Lione le due anime del Governo giallo-verde hanno posizioni piuttosto distanti. Il contratto impegna l’esecutivo a “ridiscutere integralmente il progetto nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia”. Una posizione attenuata rispetto a quella della prima stesura, in cui si parlava proprio di cancellazione.
Nel frattempo, al neo ministro è arrivata la mano tesa dell’ad di Ferrovie dello Stato Renato Mazzoncini, che si dice pronto ad analizzare insieme le opere, condividendo l’importanza del tema della revisione degli interventi. “Penso che il tema della revisione delle opere sia molto importante – ha detto Mazzoncini – perché ovviamente alcuni progetti sono molto antichi, quindi anche il lavoro fatto negli ultimi anni, proprio per scegliere dove vanno spesi i soldi, è prezioso e occorre continuarlo”.