A margine dell’inaugurazione della nuova SalaFreccia nella stazione di Brescia, l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Renato Mazzoncini, ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni su Trenord.

“Con la flotta di treni che ha attualmente Trenord è impossibile garantire un servizio di qualità, 150-170 treni sono da sostituire e serve un piano”.

“Siamo pronti come Trenitalia a fare l'investimento”, ha aggiunto spiegando che “il confronto con la Regione Lombardia si sta sviluppando in modo serio e veloce e presenteremo una proposta definitiva”. Serve, secondo l’Ad: “una soluzione per rendere effettivi gli investimenti” in quanto “l’attuale governance non consente alle due aziende, Trenitalia e Trenord, di consolidare la partecipazione, bisogna trovare quindi il modo di permettere agli azionisti di poter avviare l'investimento”, come del resto aveva già auspicato nei mesi scorsi, ospite al GdB.

“Metteremo sul tavolo della Regione una proposta - ha concluso - e sono sicuro che Regione ci ascolterà”. Rivolgendosi poi ai cronisti ha detto: “la proposta non la dico ai giornalisti, ma al presidente Fontana”.

Critiche al riguardo arrivano dal candidato di Leu Dario Balotta, secondo cui in Lombardia le Ferrovie soffrono di una “gravissima crisi tecnico-gestionale di quello che doveva essere il gioiello del federalismo dei trasporti lombardo”. Lo stesso Balotta riferendosi alla inaugurazione della sala d’aspetto della stazione di Brescia, ha sostenuto che con essa “prosegue la gioiosa inaugurazione di servizi alle Frecce Rosse”.

Secondo Balotta, “l’amministratore delegato di FS Renato Mazzoncini e il presidente della Regione Attilio Fontana giocano ai ladri di Pisa, ossia litigano di giorno ma rubano insieme di notte, chiedendo entrambi il controllo della governance della loro creatura Trenord”.

Rivolgendosi a Mazzoncini, Balotta dice che “se proprio vuole ricordare la sua brescianità potrebbe mettere mano alle pessime gestioni delle tratte principali dei treni regionali a cominciare da quelle del nodo di Brescia per Parma, per Cremona, per Milano e per Bergamo, che quasi ogni mese non raggiungono gli standard minimi di qualità del servizio per ritardi e soppressioni rendendo un inferno i viaggi per i pendolari”.

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