Preoccupazione viene espressa dai sindaci della sponda lombarda del Verbano per l’aumento del traffico ferroviario riservato alle merci nel sistema dell’Alptransit.

I primi cittadini si sono trovati al tavolo per chiedere maggiore attenzione da parte dei politici che rappresentano il territorio.

Si temono in particolare la possibilità che l’investimento sulle merci possa penalizzare il traffico passeggeri e i pericoli per la sicurezza e per l'inquinamento acustico, per il quale si rinnova la necessità delle barriere fonoassorbenti che però faranno la loro comparsa forse solo nel 2022 ma erano state promesse in alcuni casi fin dal 2008.

All'incontro hanno partecipato oltre una ventina di sindaci che rappresentano i paesi attraversati dalla linea ferroviaria del lago, da Zenna a Sesto Calende  e la riunione si è svolta a Laveno Mombello.

La preoccupazione per quanto riguarda i treni merci è che i convogli, lunghi anche 750 metri e con carri ben più pesanti e rumorosi di quelli attuali, arriveranno a essere 90 al giorno. 
Unanime è stata la richiesta di maggiori sicurezza per le popolazioni e rispetto per i turisti con Stato, Regione e RFI che si sono detti pronti ad assumersi le loro responsabilità sul tema. Francesca Brianza, vicepresidente del consiglio regionale che da anni segue a livello lombardo questa evoluzione, ha chiosato: «Se si fa squadra i risultati non possono non arrivare».

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