Un dipendente di Rete Ferroviaria Italiana avrebbe rubato 500 chili di rame all’azienda per cui lavora.
Con lui è stato denunciato per furto anche un altro cittadino italiano di 50 anni. Proprio quest’ultimo è finito per primo nel mirino degli operatori della Squadra Giudiziaria – Sezione Rame del Compartimento di polizia ferroviaria di Bologna, che monitoravano le sedi di alcune ditte dopo i furti di rame avvenuti nei primi mesi di quest’anno nello scalo di San Donato.
La pista seguita, ha portato gli agenti a identificare un veicolo che viaggiava con il vano posteriore ribassato perché carico di materiale. Il mezzo è stato fermato vicino al centro commerciale Navile, all’uscita 5 della tangenziale. Al volante un uomo di 50 anni, che aveva nell’abitacolo una grande quantità di rame di primissima qualità, poiché privo di guaina. Interrogato sulla provenienza dei metalli, l’automobilista ha fornito una la risposta che non ha affatto convinto gli agenti, per i quali non c’erano dubbi: quello, sebbene ridotto a spezzoni, era rame ferroviario in uso esclusivo a RFI.
Successive verifiche hanno condotto gli uomini della Polfer all’utenza telefonica di un dipendente di RFI, un italiano di 49 anni. Nel corso degli accertamenti, inoltre, gli agenti hanno trovato altro materiale, una grande quantità di rame nascosta in un cunicolo sotto uno stabile dello scalo ferroviario di Bologna San Donato. Intanto, il rame recuperato, circa 500 chili in tutto, è stato sequestrato. Avrebbe fruttato 2mila euro.