Per il Comitato Pendolari Alto Friuli il tempo delle parole per la Sacile - Maniago è finito. 

I rappresentanti dei viaggiatori da quattro interminabili mesi continuano a lamentare una serie infinita di guasti e disservizi sulla linea ferroviaria, restituita all'esercizio dopo oltre 5 anni. Il tracollo è arrivato con le festività pasquali: da giovedì 29 a sabato 31 marzo sono state dieci le soppressioni e vari i ritardi superiori ai 25 minuti mentre domenica 1 e lunedì 2 aprile ci sono stati altri guasti con soppressioni e ritardi fino a 107 minuti. 

Come denuncia il Comitato Pendolari i dati sono impietosi "dall'11 dicembre al 31 marzo la puntualità entro i 5 minuti è stata dell'84,2% contro il 95% della media delle altre linee regionali. Da dicembre scorso non è passato giorno senza che si registrino ritardi e soppressioni causati dai guasti alla linea e in particolare ai passaggi a livello. Questa situazione è valsa alla 'Pedemontana' l'appellativo di 'barzelletta ferroviaria d'Italia'".

"Il giorno di Pasquetta una famiglia che aveva organizzato una gita è salita a Maniago sul treno regionale 24883 alle 14.14 ed è giunta ad Aviano alle 16.30, con 2 ore di ritardo (il treno si è fermato in linea a causa di un passaggio a livello guasto). Sconsolati sono scesi e si sono fatti venire a prendere da parenti. Il treno per la cronaca è giunto a Sacile con 107 minuti di ritardo.
Non è andata meglio a chi aspettava il regionale 24882 Sacile-Maniago delle 15.10, soppresso dopo 50 minuti di attesa e non autosostituito, mentre il regionale 24889 Maniago-Sacile delle 16.14 è stato soppresso e autosotituito. Il primo treno a partire è stato il R24888 Sacile-Maniago delle 17.10".

"Oramai parliamo di scene di ordinaria follia in perfetto clima da girone dantesco - afferma il portavoce dei viaggiatori - a nulla sono valse le 753 firme raccolte con una petizione e consegnate all'assessore Santoro e ai sindaci, lasciate senza risposta". 
"Come è noto ammontano a 17 milioni di euro gli investimenti impiegati da RFI per la riattivazione della linea (e 2,5 milioni di euro annuali dalla Regione per la gestione del servizio), una decisione chiaramente affrettata e mossa da evidenti fini elettorali e/o per dispensare probabili appalti - parole dure dell'esponente del Comitato che non ci sta più a rimanere a 'guardare' impotente - cosa che non appoggiamo. Essendo stati tra i principali promotori della tratta non ci stiamo a veder pregiudicato il nostro lavoro di anni a causa dell'incapacità di politici e dirigenti FS".

Per il comitato dei pendolari i responsabili hanno nomi e cognomi: "Debora Serracchiani, Presidente FVG, Mariagrazia Santoro, Assessore alle Infrastrutture, Sergio Bolzonello, Assessore al turismo, Gino Martinuzzo, Presidente di Montagna Leader, ed alcuni Sindaci, a partire da quello di Maniago, Andrea Carli. Non mancano ovviamente le responsabilità a livello amministrativo da parte dei funzionari regionali e dei dirigenti FS che dovevano programmare e coordinare il servizio. Ora viene chiesto loro di assumersi le proprie responsabilità".

"Il tempo delle scuse è ampiamente scaduto, visto l'investimento ingente di denaro pubblico è richiesto si faccia chiarezza e si verifichino puntualmente le responsabilità - concludono dal Comitato - per questo noi chiederemo spiegazioni a tutte le Istituzioni interessate, dalla Regione, ai Sindaci, a RFI e Trenitalia. Interesseremo pure il Prefetto, il Ministero dei Trasporti e quello del Tesoro (azionista unico di FS), nonché l'Autorità Nazionale Sicurezza Ferroviaria e l'Autorità Nazionale Anticorruzione del Presidente Raffaele Cantone. Vogliamo vederci chiaro e valuteremo quali azioni svolgere, in ogni sede opportuna, perché è impossibile che questa vicenda passi in sordina e che si cerchi di mettere la polvere sotto il tappeto, mettendo tutto sotto silenzio".

Orario invernale Trenitalia
Giorni
Ore
Min.
Sec.

Treni insoliti sui binari italiani
Il nuovo libro di Lorenzo Pallotta

234 pagine, 260 foto

Acquista la tua copia!!