Dopo le brutte notizie di ieri pare aprirsi uno spiraglio per il Trenino Verde della Sardegna.
"Ci stiamo lavorando", le parole dell'amministratore unico di ARST, Chicco Porcu. "È una sfida che non potevamo non cogliere, mica ci si può girare dall'altra parte - dice Porcu - d'altra parte siamo reduci dal grave incidente di due anni fa in Puglia e con queste cose non si scherza".
L'ARST tuttavia, in questi mesi, non è rimasta senza fare nulla. "Abbiamo subito contattato il ministero dei Trasporti e l'Agenzia Nazionale per la Sicurezza per spiegare in che modo stiamo cercando di rispettare le nuove regole - sottolinea l'amministratore - la loro risposta è stata positiva, ed entro pochi giorni, probabilmente entro aprile, dovremmo essere in grado di ripartire". La data in questione dovrebbe essere il 5 aprile, giorno in cui i dg di ARST e assessorato ai Trasporti saranno a Roma, nella sede del ministero, per fare il punto della situazione.
"Noi siamo assolutamente in grado di reggere i nuovi standard richiesti - sostiene Porcu - e lo faremo senza buttare soldi pubblici inutilmente, visto che alcuni accorgimenti, ad esempio l'automatizzazione di tutti i passaggi a livello, nel caso del Trenino verde non sono necessari".
L'amministratore unico di ARST replica, così, alle parole di ieri di Mauro Pili di Unidos che aveva parlato di un "disastro per gli operatori e le cooperative che su questo straordinario mezzo avevano costruito una ricaduta economica e occupazionale"
E invece per il numero uno di ARST: "nessuno stop, solo una pausa che ci consentirà di ripartire più forti di prima con un progetto ambizioso di sviluppo che punta a superare i 100mila chilometri all'anno e a quintuplicare i 90mila viaggiatori che rappresentano il record di traffico della fine degli anni Novanta". Proprio ieri, annuncia Porcu, "d'accordo con l'assessore ai Trasporti Carlo Careddu abbiamo presentato alla presidenza della Regione un piano pluriennale di sviluppo con investimenti superiori ai 200 milioni con l'obiettivo di far diventare il Trenino Verde uno strumento concreto di sviluppo territoriale grazie al collegamento tra il turismo sulle coste e i tesori culturali e paesaggistici dell'interno".