Nel 2017 c'è stata una diminuzione, a livello nazionale, del 14,8% dei furti di rame, rispetto alla quale è presente, invece, un incremento del 2,7% di persone denunciate e arrestate.
È questo il bilancio di un anno di attività con i dati che sono stati evidenziati nel corso della riunione dell’Osservatorio Nazionale sui Furti di Rame, che si è tenuta presso la Direzione centrale della Polizia criminale, a Roma.
Il fenomeno criminale, come si sa, colpisce principalmente le società operanti nel settore dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni, e anche aziende elettrotecniche e elettroniche attive nella produzione e nell’utilizzazione di beni prodotti con l’impiego di rame. Questi furti, oltre a provocare l’interruzione di pubblici servizi essenziali con ripercussioni di natura economica e sociale di particolare rilievo, possono avere conseguenze per quanto riguarda la sicurezza e l’ordine pubblico.
Al centro della riunione anche la problematica dei furti di altri componenti metallici tanto che il fenomeno sarà monitorato da un apposito sottogruppo di lavoro, presso il Servizio analisi criminale.
Secondo il principio della “sicurezza partecipata”, il prefetto D’Angelo ha sottolineato l’importanza dello scambio d’informazioni tra i componenti dell’Osservatorio, in quanto costituisce il punto di forza per la prevenzione e il contrasto a certi fenomeni che spesso assume carattere internazionale.