Avevamo accennato la notizia qualche giorno fa ed ora possiamo tornare a raccontarla con maggiori particolari.
Grazie alle foto scattate a Pistoia lo scorso 23 maggio da Salvatore Romano d'Orsi, possiamo infatti vedere fisicamente l'ultimo viaggio di sei D.445 accantonate da anni in Toscana e mosse alla volta del demolitore a San Giuseppe di Cairo.
Alla trazione del triste convoglio era presente la storica E.656.023 nella sua livrea Grigio Perla e Blu Orientale, supportata nel trasferimento da un bagagliaio in Castano e Isabella.
Subito dietro erano presenti appunto le sei locomotive demolende e precisamente la D.445.1067, la D.445.1089, la D.445.1079, la D.445.1084, la D.445.1130 e a concludere la D.445.1037.
Le foto mostrano chiaramente il risultato di anni di accantonamento dei rotabili che come prassi sono stati, prima dell'invio, privati di tutto quello che era possibile prendere per le unità ancora in funzione.
Dalle nostre indicazioni risultano queste le date di consegna delle singole macchine trasferite:
D.445.1067 - Novembre 1985
D.445.1089 - Ottobre 1986
D.445.1079 - Aprile 1986
D.445.1084 - Luglio 1986
D.445.1130 - Febbraio 1987
D.445.1037 - Gennaio 1982
Come si può vedere, in tutti i casi si trattava di macchine di oltre 30 anni, con la punta massima della D.445.1037 che ne aveva addirittura 36. Rotabili, insomma, al termine della loro carriera utile e per i quali era inevitabile una progressiva fine che del resto è prevedibile in tempi brevi/medi anche per le altre unità del Gruppo.
Del resto negli ultimi anni sono stati introdotti molti nuovi convogli Diesel come i Minuetto, gli Swing, gli ATR 365 e gli ATR 465 e altri dovrebbero vedere la luce nei prossimi mesi, per cui un ricambio generazionale era inevitabile.
Quello che rischia di mancare, a questo punto, è una nuova locomotiva Diesel da treno, magari da acquistare in poche unità, anche per operare i servizi merci su linee non elettrificate, anche se, relativamente a queste, c'è prima da risolvere un problema di peso assiale.
La maggior parte delle locomotive Diesel di nuova produzione, infatti, non potrebbe circolare su molte delle secondarie italiane senza prima importanti lavori infrastrutturali.