Continuano le polemiche politiche in Liguria, dopo la firma del contratto di servizio tra la regione e Trenitalia.
Se infatti il programma della giunta Toti è ricco di investimenti destinati ai nuovi mezzi e al restyling dei vecchi, potrebbe però esserci un rincaro dei biglietti.
Scrivono i deputati Pd Raffaella Paita e Giovanni Lunardon in una nota: “Grazie ai soldi dello Stato arrivano i nuovi treni; ma Toti non investe, quindi le tariffe aumentano del 23% e sparisce il biglietto integrato. Pop e Rock se li pagano i pendolari. Entro il 2023 ci sarà un aumento tariffario composto superiore al 23%, a fronte di un’inflazione complessiva che ai ritmi attuali sarà di circa il 6%; se viene istituita una nuova tariffa urbana solo treno, vuol dire che viene cancellato il biglietto integrato a Genova. Di fatto, chi usa l’integrato pagherà due biglietti e dovrà sottoscrivere due diversi abbonamenti. Se fosse così sarebbe un grande passo indietro”.
Paita e Lunardon criticano anche gli investimenti: “I conti non tornano, la Giunta ha annunciato un investimento superiore ai 500 mln di euro e invece, contando tutte le singole voci di investimento arriviamo a 432 mln di euro al netto dell’investimento dello Stato, pari a 39 mln di euro. Inoltre, il protocollo di intesa tra Regione e Trenitalia prevedeva un investimento di 393 mln di euro per il rinnovo della flotta. Ma le risorse messe da Trenitalia sono 350 mln più i 39 provenienti dallo Stato. Alla fine saranno i cittadini con gli aumenti tariffari a farsi carico di una parte considerevole di questo rinnovo”.
Immediata la replica del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti alla nota del Pd: “Ultima farneticazione domenicale del capogruppo Pd in Regione Raffaella Paita - scrive il governatore su Facebook - Il Pd sostiene che la nostra politica sui trasporti non vada bene. I dati: in dieci anni di Governo Pd investimenti sui treni regionali zero. La Liguria grazie a loro ha i treni più vecchi d’Italia, con una media di anzianità di oltre 25 anni. In due anni di Governo Toti: programmati investimenti che rinnoveranno tutti i treni a partire da questa primavera ed entro i prossimi quattro anni. Tutti treni nuovi. Dieci anni di Governo Pd: treni rotti, sporchi, ritardi infiniti. Due anni e mezzo di Governo Toti: nel nuovo contratto con le Ferrovie sono previsti ispettori regionali che controlleranno pulizia, puntualità sicurezza. Se le ferrovie non garantiranno il miglior servizio per i liguri, saranno loro a pagare salate sanzioni. Potevano pensarci anche loro in dieci anni?”.
Aggiunge Toti: “Dieci anni di Governo Pd: nessun treno diretto per Roma, nessun treno diretto per Milano. Nessun collegamento con Frecciarossa che è uno tra i più nuovi e moderni treni delle Ferrovie Italiane. In due anni e mezzo di Governo Toti: collegamento diretto con Roma già realizzato e nei prossimi 40 giorni partirà anche il collegamento diretto per Milano e per Venezia, con il treno Frecciarossa. Noi non possiamo fare miracoli, ma loro hanno fatto disastri. E nonostante i liguri gli abbiamo detto ormai tante volte che di loro non vogliono più sentir parlare, continuano a star lì a criticare quel che loro non hanno neppure immaginato di fare. Il Pd, la Paita e soci odiano il nuovo futuro della Liguria, perché prevede per loro molte comode poltrone in meno e speriamo qualche ora di sano lavoro. Se ne sanno fare uno. O magari pensano di andare ad occupare, a spese di quei liguri che li hanno cacciati nella regione, qualche bella poltrona a Roma alle prossime elezioni. Sarebbe il colmo e l’ennesima beffa per i nostri concittadini. Ma si sa... all’arroganza e alla supponenza di qualcuno non c’è limite”.