Il Piemonte vorrebbe realizzare una fermata intermedia dell’alta velocità, come a Reggio Emilia, dove nel tratto tra Milano e Bologna è nata la stazione Mediopadana.
E tra i comuni del territorio è già cominciato lo scontro per accaparrarsi la preziosa fermata.
Dice il consigliere provinciale Paolo Rizzo: “Se una stazione ci sarà dovrà essere a metà strada tra Milano e Torino, con la nascita di un progetto di quadrante Biella, Vercelli, Novara e Verbania”.
C’è tuttavia chi ha già un progetto alternativo e punta a una fermata differente sia per i Frecciarossa che per Italo. Si tratta di Chivasso e di una stazione da intitolare “Porta Canavese”.
Il comune, situato nella Città metropolitana di Torino, fa sul serio. Nei giorni scorsi, c’è stato un incontro al quale tra gli altri era presente il vice ministro ai trasporti Riccardo Nencini. L’idea andrebbe anche a interessare la linea Ivrea-Aosta, e il vice ministro si è detto disposto “ad aprire un tavolo su questo progetto”.
La provincia di Biella ora teme di essere nuovamente esclusa. Lo scorso anno era stata la senatrice Nicoletta Favero a spiegare che una stazione intermedia poteva non essere fantascienza, e l’ipotesi risultava inserita anche all’interno di un documento firmato dall’Agenzia della mobilità. Ma i territori sondati erano stati Santhià e Carisio nel Vercellese, oppure Novara.
“I numeri del quadrante giustificano la nascita di una stazione - dice il consigliere Paolo Rizzo -, ma finora l’iniziativa non aveva trovato appoggio di Trenitalia e RFI. L’ipotesi Santhià premierebbe anche la scelta dell’elettrificazione della Biella-Santhià”.
Nel progetto si potrebbe inserire anche il ripristino dell’Arona-Santhià con un bacino di utenza di quasi 900 mila persone. Durante l’incontro di Chivasso, l’assessore Balocco ha detto che “per giustificare un’opera di questa portata servono numeri importanti. Altrimenti altri territori reclameranno una fermata. Tuttavia sono convinto che in quest’area ci siano i margini per un progetto di questo tipo”.