Una bocciatura senza appello con il treno che non è nemmeno entrato in servizio.

È un articolo durissimo quello scritto da La Gazzetta del Mezzogiorno nella giornata di ieri che già nel titolo definisce gli ETR 700 i "convogli-bidone".

Secondo il giornale "a marzo 2019 gli ETR 700 cominceranno a circolare sulla Bari-Milano (8810 e 8819, oggi Frecciabianca), a luglio toccherà a due coppie di Milano-Lecce, a settembre al Milano-Taranto e a ottobre a due coppie di Venezia-Lecce".

Una notizia che ci giunge nuova, visto che fino ad ora si era parlato di viaggi lungo la Torino-Venezia anche se dobbiamo dire che i cambiamenti in corso d'opera su questi treni sono ormai all'ordine del giorno.

Il quotidiano punta il dito soprattutto sulla disponibilità dei bagni, che sul "nuovo" elettrotreno sono "solo 5". "I Bari-Milano (ma anche i Venezia-Lecce e i Milano-Taranto) oggi sono effettuati con composizioni basate sulle vecchie E.414, ma - trattandosi di lunga percorrenza - hanno pur sempre 19 toilette. Gli ETR 500, i Frecciarossa che arriveranno sulla Lecce-Torino, ad esempio di toilette ne hanno 14. Non c’è nulla di strano: i Fyra erano stati pensati per un mercato, il Belgio, dove l’alta velocità copre distanze medio-piccole e ha fermate ravvicinate: la trasformazione per la rete italiana li ha dotati di 546 posti a sedere, con una velocità massima di 250 km orari. Ma tra Bari e Milano ci sono 12 fermate e 865 chilometri di binari".

Insomma secondo il giornale si tratta di treni inadatti per il tipo di servizio a cui sarebbero indirizzati. 

Che i bagni siano 5 sul "nuovo" ETR 700 è effettivamente vero, dei quali uno, secondo i nostri dai, utilizzabile dai diversamente abili.
È anche vero però che si tratta di un treno da 8 elementi, quindi abbastanza corto e facilmente percorribile.

Insomma non è certamente una situazione ideale ma non ci sembra nemmeno così drammatica.
Per il resto, sul fatto che i convogli siano dei bidoni, è tutto da verificare e solo il tempo potrà darci qualche risposta.

Quel che è certo è che gli ETR 460/463 sono decisamente più vecchi (1994) e ormai destinati ad abbandonare i nostri binari definitivamente e lo stesso può dirsi anche degli ETR 470 (1997), che hanno un futuro in Grecia e degli ETR 485 (1997) che pure ancora per lungo tempo viaggeranno nel nostro Paese.

Insomma, che non siano treni di primo pelo ci sta, ma potremmo considerarli un usato sicuro visto che non solo sono decisamente più moderni di altri che giornalmente ci portano da una parte all'altra dell'Italia ma che hanno anche subito un profondo revamping che li dovrebbe aver resi competitivi con i convogli più moderni.

L'articolo integrale è disponibile cliccando qui.

Orario invernale Trenitalia
Giorni
Ore
Min.
Sec.

Treni insoliti sui binari italiani
Il nuovo libro di Lorenzo Pallotta

234 pagine, 260 foto

Acquista la tua copia!!