Qualche giorno fa avevamo dato conto dell'accantonamento delle E.626 di LFI presso Monte San Savino.

Nei giorni successivi, Luca Scateni, responsabile infrastrutture CDU Toscana, ha diramato un comunicato stampa in seguito al quale è arrivata la smentita della compagnia ferroviaria.

Questo il comunicato stampa di Scateni:

"È di pochi giorni fa la notizia dell’accantonamento delle uniche 3 motrici adibite al servizio merci del Casentino, ferme, in attesa di radiazione. Le macchine, utilizzate sulla Baraclit di Bibbiena e sulle Officine di Porrena, sono state spostate sui binari della stazione di Monte San Savino. 
La vallata, rischia così di vedersi aumentare notevolmente il traffico dei mezzi pesanti, sottolinea Scateni, con maggiori costi per le imprese e pericolosità per un’arteria che non può assolutamente reggere un traffico di tali dimensioni; il fuori di strada di un mezzo pesante su la LIBBIA di pochi giorni fa è la conferma di ciò. Le conseguenze, ovviamente si ripercuoteranno su tutte le altre strade della provincia, già gravate da ritardi sulla loro messa in sicurezza: E45; e l’enigna del completamento della E78 fino alla Galleria della Guinza.
La ciliegina sulla torta sono i 20 milioni spesi dalla Regione Toscana, per installare un sistema di segnalamento ferroviario per l’AV.
Non si può neppure parlare di CURA DEL FERRO, viste e considerate le voci sulla probabile chiusura della chirurgia dell’Ospedale del Casentino.
Insomma il Casentino e il suo futuro rischiano la paralisi".

La risposta di LFI arriva a stretto giro:

“I mezzi attualmente accantonati alla stazione di Monte San Savino si trovano lì perché obsoleti e non più rispondenti alle normative vigenti Ansf – spiega il Presidente del Gruppo Lfi Spa, Maurizio Seri -. Quelle diffuse da Scateni sono quindi illazioni, dato che il servizio merci è garantito attraverso locomotori diesel, con caratteristiche più performanti e, soprattutto, a norma”.
“Che il servizio sia attivo – aggiunge Seri – basta osservare il servizio trasporti che stiamo effettuando da e verso l’azienda OMS di Porrena, che nello scorso mese di maggio ha visto un considerevole incremento di volumi rispetto all’anno precedente. Chi vuole il bene e lo sviluppo del Casentino, invece di diffondere notizie prive di fondamento, dovrebbe informarsi prima di rilasciare certe dichiarazioni”.

A conferma di quanto sostenuto da LFI, già in passato sono stati diversi i treni effettuati dalla compagnia con le D.341 tanto sulle Officine di Porrena quanto sulla Baraclit.

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