Nel Villaggio Trenitalia di Verona, i modelli in dimensione reale (scala 1:1) dei due nuovi treni sono stati presentati alle istituzioni e alla stampa da Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di FS Italiane, insieme a Tiziano Onesti e Orazio Iacono, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato di Trenitalia.
Presenti Luca Zaia, Presidente Regione Veneto, l’assessore regionale Elisa De Berti e Federico Sboarina, Sindaco di Verona, insieme a Maurizio Manfellotto e Michele Viale rispettivamente Amministratori Delegati di Hitachi Rail Italy e Alstom Italia.
“Il Veneto è tra le Regioni italiane che ha dimostrato, nel corso degli anni, di credere molto nell’importanza della mobilità ferroviaria – ha affermato l’Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato Italiane, Renato Mazzoncini – investendo adeguate risorse e programmando con attenzione l’offerta dei suoi servizi. In questa regione infatti è stato firmato il nuovo Contratto di Servizio 2018-2032 che prevede investimenti per oltre un miliardo di cui 619 milioni per l’acquisto di 78 nuovi treni: 47 Rock e 31 Pop. Un investimento – ha aggiunto Mazzoncini - che porta l’anzianità media dei treni da 20,3 (2018) a 10,6 anni nel 2024 e, entro il 2023, un rinnovo del 75 per cento della flotta regionale di Trenitalia. Questi nuovi treni consentiranno un nuovo slancio al servizio ferroviario metropolitano e regionale, SFMR, a cui abbiamo lavorato congiuntamente con la Regione del Veneto in questi anni”.
“Sono stati oltre 20mila i visitatori del Villaggio #lamusicastacambiando allestito da Trenitalia in piazza Bra a Verona – ha dichiarato Orazio Iacono, Amministratore Delegato di Trenitalia – cittadini, pendolari, viaggiatori e stakeholder di tutto il Veneto sono saliti a bordo dei due modelli per conoscere e valutare nel dettaglio le caratteristiche dei nuovi Rock e Pop. Costruiti attorno alle esigenze dei pendolari e del personale di Trenitalia saranno più comodi, più sostenibili e più accessibili anche alle persone a mobilità ridotta e con disabilità. I nuovi treni per i pendolari saranno consegnati alla Regione Veneto a partire dal 2020 con qualche anticipo già a dicembre 2019”.
#lamusicastacambiando
Verona è la sesta tappa del roadshow #lamusicastacambiando, le riproduzioni dei treni Pop e Rock sono state esposte al pubblico in piazza Bra dal 16 al 20 marzo, riscuotendo un enorme successo con oltre 20mila visitatori. Visita lamusicastacambiando.it e ascolta le playlist dedicate su Spotify
POP E ROCK IN VENETO
Grazie al nuovo contratto di servizio tra Regione e Trenitalia saranno 78 i nuovi treni Pop e Rock destinati al Veneto. I primi convogli circoleranno già dai primi mesi del 2020.
PUNTUALITÀ E REGOLARITÀ DEL TRASPORTO REGIONALE
L’arrivo dei Rock e dei Pop si inserisce in una strategia complessiva di rilancio del trasporto ferroviario regionale per sviluppare e sostenere un nuovo modo di muoversi che privilegi, rispetto all’auto privata, una mobilità collettiva, integrata e sostenibile.
Alcuni effetti di questa strategia complessiva iniziano ad essere percepiti e apprezzati dai clienti regionali di Trenitalia. Infatti, nel primo bimestre del 2018 la puntualità dei convogli regionali ha raggiunto il 90,5 per cento, 5,5 punti percentuali in più rispetto al 2014. Risultato confermato dalle indagini demoscopiche condotte da società esterne, a dichiararsi soddisfatti del viaggio nel suo complesso (puntualità, pulizia, comfort, informazioni e permanenza a bordo) è oggi, l’83,4 per cento dei clienti interpellati, ossia un 12,6 per cento in più rispetto a quattro anni fa, con punte del +26,7 per cento per la pulizia e del +20,5 per cento per la puntualità (dati 2018 vs 2014).
Nei primi due mesi del 2018 in Veneto il 92,3 per cento (+3,6 per cento vs 2014) delle corse è arrivato a destinazione in orario e la soddisfazione complessiva dei pendolari Trenitalia è cresciuta dell’8,1 per cento arrivando all’89,6 per cento con punte del +29,2 per le pulizie e del +18,6 per il comfort (dati 2018 vs 2014). Le cancellazioni nello stesso periodo si sono ridotte del 70,8 per cento e che scendono al 57,1 per cento per cause imputabili a Trenitalia.