Una storia "ferroviaria" tanto surreale quanto emblematica quella che viene raccontata oggi dal quotidiano la Repubblica.
In estrema sintesi una donna è salita sul Regionale 2322 da Roma a Falconara. Dopo aver preso posto a sedere è stata sollecitata dal Capotreno dapprima a mostrare il biglietto e quindi a pagare una multa poiché mentre il tagliando era di seconda classe essa era seduta in una carrozza di prima.
Fin qui non ci sarebbe niente di strano, non fosse che sulla carrozza MDVE (simile a quella in foto), almeno secondo quanto dichiarato dalla donna anche con corredo fotografico, l'indicazione interiore della classe era realizzata con un foglio di carta attaccato dal lato interno della porta di accesso al comparto quindi invisibile se non voltandosi.
Sfortunatamente, anche l'indicazione della classe sulla fiancata esterna era praticamente invisibile perché quasi del tutto coperta da graffiti.
Si tratta indubbiamente di una situazione limite con un regolamento applicato alla lettera ma comunque in maniera corretta, tuttavia ci permette di notare come le indicazioni delle classi siano oggigiorno molto più difficili da trovare per le persone comuni di quanto non fossero una volta e di come il problema graffiti non faccia che peggiorare le cose.
Ancora una volta, quindi, non possiamo non constatare che questa piaga dei writers che dilaga sulle nostre ferrovie ormai da 20 anni, debba essere trattata con maggiore fermezza per la sicurezza ma anche per la comodità dei passeggeri che non possono rischiare multe o non godere del panorama dal finestrino per colpa di quattro incivili.
E non crediamo che la soluzione alternativa sia spiegare a tutti come leggere la marcatura numerica uniforme UIC.
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