È una lettera durissima quella che il Comitato Pendolari Alto Friuli invia alla Regione e ai Sindaci dopo la pessima ripartenza della Ferrovia Pedemontana, costellata di malfunzionamenti e di problemi.
Per i rappresentanti dei viaggiatori, in particolare: "E' stato un avvio da incubo, che peggio non si poteva fare: lunedì sera il passaggio a livello di Ranzano si è aperto al passaggio del Minuetto, martedì una 'Caporetto' con il 50% dei treni cancellati o in pesante ritardo e con passeggeri trasbordati sui bus sostitutivi. Mercoledì si è replicato, con treni cancellati, passaggi a livello in tilt che hanno paralizzato Aviano, Montereale e bloccato la SS13 a Sacile, facendo infuriare passeggeri lasciati a piedi e senza informazioni in stazione e automobilisti bloccati in coda. Gli studenti sono arrivati in ritardo a scuola, sia a Sacile che a Maniago, altri sono rimasti persino a piedi a causa della perdita della coincidenza bus per Spilimbergo. E’ emblematico che nessuno si sia assunto le proprie responsabilità e soprattutto abbia chiesto scusa agli Utenti e ai Cittadini per tutti i disagi subiti".
Aggiungono dal Comitato: "Ci si è concentrati unicamente ad organizzare in grande stile la festa dell’inaugurazione, senza tenere in debito conto di alcune criticità che peraltro erano state ampiamente lamentate, dai passaggi a livello ad un orario non adeguato alle esigenze di mobilità del territorio. Dopo la festa da favola di domenica ci si è svegliati bruscamente nella cruda realtà. Gli orari sono incompatibili con quelli scolastici e sembrano fatti ad arte per far chiudere di nuovo la linea, quasi che il passato non abbia insegnato nulla".
Messe in evidenza le grosse criticità, il Comitato si augura che le cosa possano migliorare in futuro: "Siamo certi che RFI e Trenitalia sapranno assumere i giusti correttivi per garantire funzionalità ed efficienza al servizio, anche se ora è tardi e il danno è fatto. Auspichiamo che la Regione e i Sindaci, sulla scorta degli errori, sappiano recuperare il tempo perduto e si impegnino, non solo per organizzare feste e passerelle, ma per strutturare un vero progetto, non solo ferroviario ma anche turistico, oggi neanche abbozzato. L’avvio di tale servizio ormai è infatti alle porte, arrivare nuovamente impreparati significherebbe mandare tutto in fumo e perdere la più grande occasione di sviluppo economico che la Pedemontana ha avuto negli ultimi 40 anni. Serve quindi cambiare marcia, ma soprattutto un pizzico di umiltà non guasterebbe!".