Proseguono le indagini della procura di Viterbo sulla tragedia del 26 novembre alla stazione di Civita Castellana.

Il pubblico ministero incaricato delle indagini ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo, ha ascoltato il macchinista che era alla guida del treno noleggiato dal Partito democratico per viaggiare attraverso l’Italia, che ha travolto e ucciso una 43enne mentre attraversava i binari della stazione. Ascoltati in procura anche altri dipendenti delle ferrovie.

Gli agenti della Polfer di Orte stanno cercando di appurare la velocità di entrata del convoglio in stazione, se ci sia stata un’omissione di controllo e se gli impianti di illuminazione fossero funzionanti. Gli inquirenti vogliono poi verificare se da parte del treno ci sia stata una segnalazione acustica.

Il giorno dell’investimento mortale, il mezzo, proveniente da Firenze, era diretto a Roma. La segreteria nazionale del Partito democratico ha dichiarato che il convoglio “era in trasferimento tecnico per manutenzione”, e per questo viaggiava senza passeggeri.

Nessuno sembrerebbe in grado di dire come sia stato possibile che la donna non si sia resa conto dell’arrivo del treno o perché non sia riuscita ad attraversare i binari in tempo, sia perché in quel momento la stazione di Civita Castellana era semideserta, sia perché in quella stazione non ci sarebbero telecamere di sorveglianza.

Stando a una prima ricostruzione degli investigatori, la 43enne sarebbe entrata in stazione, per raggiungere il binario 2, dove intorno alle 18,30 si sarebbe fermato il treno che l’avrebbe portata a Orte. Ma nell’attraversare le rotaie, perché l’impianto non ha un sottopasso, è stata travolta dal treno in transito, sul binario 1.

Secondo ricostruzioni giornalistiche chi vive o lavora in zona avrebbe detto di aver sentito il macchinista azionare l’impianto acustico e di frenata rapida, il che farebbe presupporre che si sia reso conto della presenza della 43enne sui binari, anche perché in quel punto la ferrovia non presenta curve e sarebbe ben illuminata.

Purtroppo un treno in corsa, anche a bassa velocità, impiega centinaia di metri per fermarsi, e per questo motivo avrebbe travolto e trascinato la donna per quasi 500 metri.

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