Il recupero della linea ferroviaria Fano-Urbino sembra essere vicino, come riporta Il Ducato testata dell'Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino.

C’è infatti la legge per il ripristino della tratta - la 128/2017, approvata ad agosto - che prevede interventi di riqualificazione su 18 ferrovie dismesse, tra cui la Fano Urbino; e ci sono i soldi: 235 milioni stanziati dallo Stato e messi a disposizione di RFI per 18 tratte in tutta Italia.

Bisognerà vedere quanti ne arriveranno alle Marche per la Fano-Urbino e ci sono poi ancora alcune questioni da definire, come l’accordo dei sindaci, che dovranno presentare un protocollo di intesa alla Regione e al Ministero, e i decreti attuativi, che, secondo il viceministro dei trasporti Riccardo Nencini, saranno emanati entro fine gennaio.

A presiedere il tavolo dovrebbe essere Maurizio Gambini, sindaco di Urbino che dice: “Ho parlato con Nencini che mi ha chiesto di riunire le amministrazioni locali interessate dal passaggio della ferrovia, a questo punto ci dovrebbero essere tutti i tasselli per procedere”. Gli altri sindaci concordano, primo fra tutti Massimo Seri, di Fano: “L’unica cosa su cui non sono favorevole è che tutto resti com’è sulla ferrovia, sono d’accordo sul ripristino e anche su un’eventuale pista ciclabile a lato”. Anche il primo cittadino di Fermignano, Emanuele Feduzi, ha dato la propria disponibilità a sedersi al tavolo: “Mi auguro arrivi entro fine anno un incontro per discuterne insieme, perché il ripristino può far crescere la zona dal punto di vista turistico e ambientale”.

Da Ancona però il consigliere regionale Andrea Biancani puntualizza: “Il coordinamento tra amministrazioni locali, Ministero e Ferrovie dello Stato spetta alla Regione, così almeno prevede la legge. Abbiamo approvato il 27 novembre un atto da presentare ai sindaci dei Comuni interessati dal passaggio della ferrovia per stilare un protocollo di intesa. Abbiamo chiesto un incontro al Ministero, che si terrà entro fine dicembre, per avere informazioni su costi, tempi e modalità. Dobbiamo ancora capire da Roma quale sia la quota di finanziamento destinata alla tratta marchigiana”.

L’associazione Ferrovia Valle Metauro, che da anni si batte per la riabilitazione, ha presentato un progetto. Il consigliere dell’associazione, Michele Mazza, spiega: “La ferrovia turistica è un primo passo, l’obiettivo finale sarebbe quello di arrivare alla riabilitazione della tratta per il trasporto pubblico locale. Per ora, si tratterà di un treno diesel che transiterà nei giorni festivi, nelle altre giornate sarà possibile utilizzare il ferrociclo: una bicicletta a pedali che viaggia sulle rotaie”, il cui utilizzo è previsto nella legge approvata ad agosto. Prima di tutto bisognerebbe pulire la linea per consentire il passaggio dei ferrocicli, per il transito del treno ci vorrà un ulteriore passo: “La Fano-Urbino non ha binari adatti per sopportare il treno – dice ancora Mazza – ma può essere adatta per i ferrocicli. Per la pulizia dei binari basterebbero 5 o 600.000 euro. Per il transito dei treni sono necessari interventi ulteriori, per cui si può prevedere un costo tra 30 e 40 milioni”.

Sul tavolo della Regione c’è però ancora il progetto della pista ciclopedonale, che dovrebbe affiancare i binari. Continua Biancani: “Sarà la Regione ad occuparsi del reperimento dei fondi, regionali o europei e del progetto; mentre i costi della riabilitazione della ferrovia turistica sono a carico dello Stato. Ai Comuni chiediamo però di farsi carico della manutenzione delle tratte di loro competenza e dell’organizzazione di iniziative di promozione e informazione per i cittadini”.

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