Il Tar del Piemonte ha respinto il ricorso presentato da Federconsumatori e dal Comitato nazionale pendolari Alta Velocità per annullare la delibera dell’Autorità di regolazione dei trasporti che riconosce alle imprese di trasporto la possibilità di non istituire abbonamenti sui servizi ad alta velocità.

“L’attività - sottolinea il Tar - si svolge in regime di libero mercato, per cui ciascuna impresa ferroviaria operante nel settore effettua le proprie scelte commerciali autonomamente, in funzione della loro redditività, senza che esista o possa essere imposto uno specifico obbligo di offrire servizi in abbonamento”.

Il Tar ha respinto anche il ricorso presentato da Trenitalia che contestava all’Autorità nazionale dei trasporti il potere di intervenire a regolare un’attività imprenditoriale. Per il Tar “il servizio ferroviario Alta velocità rimane comunque soggetto a regolazione in quanto servizio di pubblica utilità”.

La società Nuovo Trasporto Viaggiatori da mesi ha già eliminato gli abbonamenti, e ora i pendolari e i loro comitati temono che alla luce della sentenza del Tar, anche Trenitalia possa decidere lo stesso.

La sentenza delude sia i comitati pendolari che Federconsumatori. “Il primo commento che ci viene da fare - spiega Grazia Mazzeo, del comitato Sa-Na-Rm - è che la sentenza in pratica non dà ragione nessuno, avendo rigettato sia il ricorso presentato da Trenitalia sia il nostro. La sentenza ci appare infatti alquanto contraddittoria nel momento in cui, da un lato, nel rigettare il ricorso presentato da Trenitalia definisce l’AV come un servizio di "pubblica utilità" e quindi regolabile da parte dell'Authority mentre poi, dall'altro, nel rigettare il nostro ricorso lo definisce come non rientrante nella nozione europea di "servizio di interesse economico generale", quando da sempre le due nozioni sono in pratica identiche. In ogni caso la sentenza è chiara nel dichiarare che non esiste un diritto dei pendolari all’accesso ai servizi AV, potendo gli stessi prendere servizi dotati di comfort minori e ciò malgrado in giudizio abbiamo dimostrato, tabelle alla mano e portando il confronto tra il programma orario del 2008 e quello odierno, la sostanziale inesistenza di collegamenti interregionali sulle tratte occupate dall’ AV. Il Comitato Nazionale Pendolari Alta Velocità e Federconsumatori valuteranno pertanto nei prossimi giorni l’opportunità di proporre contro la sentenza appello presso il Consiglio di Stato”.

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