A Torino per presentare i nuovi treni regionali Rock e Pop, l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane, Renato Mazzoncini ridefinisce i tempi dell’arrivo a Piazza Affari delle Frecce.
Dice Mazzoncini: “Ne parleremo con il nuovo Parlamento. Per procedere serve una norma di legge e non arriverà prima della fine del 2018. Quindi di sicuro si arriverà al 2019 come minimo”.
Quanto al piano di emissioni di bond, Mazzoncini – soddisfatto per la decisione di Standard&Poor’s di innalzare il rating di FS a BBB – spiega che sarà completato prima di Natale: “Ne abbiamo emessi per 3,1 miliardi, l’obiettivo è arrivare a 4 miliardi. Entro fine anno collocheremo gli altri 900 milioni, parte dovrebbe essere in green bond. L’ultima emissione che abbiamo fatto un paio di mesi fa è andata molto bene”.
In merito al fronte internazionale, Mazzoncini dice che il gruppo deve “decidere se e come chiudere l’investimento in Iran” dove è stato siglato un accordo per l’alta velocità, mentre conferma l’impegno ad acquisire la società di manutenzione greca Rosco.
Va avanti intanto il piano decennale di investimenti, circa 6-7 miliardi all’anno: parte sull’infrastruttura e parte per nuovi treni, tra i quali i nuovi treni regionali Rock e Pop di Hitachi Rail Italy e Alstom Italia presentati in piazza Castello a Torino nel villaggio Trenitalia #la musica sta cambiando.
Sono costruiti negli stabilimenti italiani – spiega l’ad di Trenitalia Orazio Iacono – e fanno parte della maxicomnessa per una fornitura di 450 treni da 4,5 miliardi di euro. Le prime consegne in tutta Italia a partire dal 2019. In Piemonte sono nove e le prime consegne sono previste nel 2020 con un investimento iniziale di 102 milioni di euro, in parte di Trenitalia (42 milioni) e in parte della Regione (60 milioni).
“L’obiettivo – dice il presidente della regione Piemonte, Sergio Chiamparino, – è fare crescere l’utilizzo dei mezzi pubblici perché ha anche una ricaduta ambientale e può rafforzare la competitività delle aziende che producono treni in Piemonte. Il giorno in cui da tutti i capoluoghi di provincia piemontesi si arriverà a Torino nell’arco di un’ora, allora avremo la metropolitana torinese. È un obietto simbolico, ma sarebbe una rete da fare invidia a quella parigina”.